Regia
di Mauro Bolognini, con Massimo Ranieri (Metello Salani), Ottavia Piccolo
(Ersilia Pallesi), Lucia Bosè (Viola), Renzo Montagnani (Poldo Salani), Tina
Aumont (Ida), Mariano Rigilio (Olindo).
Firenze,
inizio ‘900. Metello Salani è un giovano muratore orfano, lavorando in cantiere
aderisce pian piano alla lotta a favore dei diritti degli operai,abbracciando
l’ideale socialista e partecipando attivamente a scontri e manifestazioni.
Sposa
Ersilia, figlia di un suo collega morto sul lavoro
Tratto
dal romanzo omonimo (1955 ) di Vasco Pratolini, il film uscì nel 1970, in piena
constestazione, il periodo migliore per proporre film sulla lotta per i diritti
dei lavoratori, anche se ambientati settant’anni prima.
E’
un bel film, fedele al romanzo, ben interpretato anche se (a mio avviso),
rimane misteriosa la logica che ha portato alla scelta del napoletano Massimo
Ranieri per interpretare il toscano Metello Salani, anche se l’interprete ha
fatto un buon lavoro imparando bene il toscano.
Ranieri
è un attore bravo e credibile nel suo ruolo, cosi come lo sono Ottavia Piccolo
nel ruolo dell’amata Ersilia (anche se io non me la sono immaginata affatto
così) e Lucia Bosè nel ruolo della fastidiosa Viola (ao’,a me questa proprio
non è piaciuta, nonostante non sia un cattivo soggetto! Che ve devo dì?!).
Così
come nel romanzo,comunque, più dei personaggi conta la ricostruzione del periodo storico e sociale
dell’epoca, e in questo il regista realizza un convincente affresco che rende
bene l’idea della Firenze agli inzi del secol, delle tensioni sociali, della
povertà.
La
colonna sonora è di Ennio Morricone, poco conosciuta ma come sempre molto
bella.
Per
il ruolo di Ersilia Ottavia Piccolo vinse tre premi: Nastro D’Argento, Festival
Di Cannes e David Di Donatello come migliore attrice. Premio come miglior
attore (al David di Donatello) a Massimo Ranieri.
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