domenica 29 settembre 2019

Tutta un'altra vita, 2019





Regia di Alessandro Pondi, con Enrico Brignano (Gianni), Ilarian Spada (Lola), Paola Minaccioni (lorella), Giorgio Colangeli (Alfredo).





Il tassista romano Gianni, stufo della su vita stressante, sogna di cambiare vita vincendo al Superenalotto...vincita che puntualmente non arriva mai.
Un giorno in taxi una coppia facoltosa diretta alle Maldive per una vacanza di dieci giorni dimentica le chiavi della propria villa; Gianni decide di approfittarne per insediarvisi e finisce per adottare (sotto falsa identità) lo stile di vita dei proprietari, con piscina, auto e abiti di lusso, feste esclusive; il tutto a insaputa della moglie Lorella e dei due figli, che continua a raggiungere la sera fingendo di avere lavorato tutto il giorno.
Durante una di queste feste conosce la bella ed esuberante Lola...



Tipica commedia italiana un po' cattivella rovinata da un finale inaspettato  e che,  seppure perfettamente in linea, con la storia, non mi ha pienamente soddisfatto. Non pretendo il lieto fine sempre e comunque, ma un po' più di coerenza non guasterebbe.
Enrico Brignano interpreta con la consueta verve comica e sorniona dietro la quale stavolta si intravede anche una certa profondità Gianni, tassista romano sposato con Lorella e padre di due figli: una vita ordinaria barcamenandosi tra debiti per la casa e l'attività, figli da seguire, soldi che non bastano mai, al punto che la famiglia non può andare nè in vacanza nè in piscina.
L'unico appiglio a cui Gianni si aggrappa nella speranza che accada qualcosa che gli cambi la vita è una vincita al superenalotto che però non arriva mai. 
La vera svolta arriva quando una facoltosa coppia in partenza per le Maldive (come raccontano loro stessi al tassista) dimentica le chiavi della propria villa nel taxi; per Gianni è impossibile resistere alla tentazione e, se dapprima si introdurrà nella villa solo per rinfrescarsi in piscina, finirà per "rubare" la vita dorata che si intravede dietro quel cancello. Barcamenandosi tra l'ignara famiglia e cose che finora aveva solo potuto sognare, si illuderà (perchè alla fin fine è questo quello che succede) di potere davvero appartenere a quel mondo, cosa che per mille motivi non succederà. 

Gianni è il tipico italiano medio delle commedie, uomo comune con qualità e difetti (più i secondi), non cattivo ma certamente nemmeno positivo (nonostante le ristrettezze economiche non si sogna nemmeno di condividere almeno in parte la piscina con la propria famiglia). Non riesce nemmeno a capire che la vita vera, con tutti i suoi difetti, è quella che sta vivendo assieme alla moglie con la quale ha costruito una famiglia e una vita da anni, e che quella da lui sognata è fasulla e comunque nn priva di difetti (le coppie ricche che puntualmente incontra mostrano di non essere felici e di vivere nel rancore per tanti motivi diversi). Alla fine si adegua mantenendo una doppia facciata senza fare una scelta, con unico contentino per il pubblico il fatto che anche la moglie farà la stessa cosa. 
Oltre a Brignano degne di nota sono le due attrici, Ilaria Spada, la simpatica Lola dalla doppia faccia che rappresenta l'equivalente umano della villa di lusso, e Paola Minaccioni, moglie caciarona e non troppo bella (ma nemmeno Brignano è Brad Pitt, eh..) ma con una sua profondità che non si sa se il marito riesce a cogliere o meno. 
Si ride, non sempre per comicità ma talvolta anche amaro, tutto sommato fino alla fine è un film piacevole.



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