domenica 14 gennaio 2024

Cento domeniche, 2023

 


Regia di Antonio Albanese, con Antonio Albanese (Antonio), Sandra Ceccarelli (Margherita), Liliana Bottone (Emilia), Elio De Capitani (Carlo). 


La vita dell'ex tornitore Antonio è semplice ma serena: vive con l'anziana madre di cui si prende cura, ha un buon rapporto con la ex moglie, adora la figlia Emilia, nonostante sia in prepensionamento ogni tanto va a dare una mano agli ex colleghi della fabbrica. Quando la figlia annuncia che si sposerà col fidanzato, Antonio è entusiasta perchè da sempre desidera organizzare per lei una grande cerimonia; decide quindi di rivolgersi alla banca di cui è da sempre cliente, ma le cose non sono molto chiare....




Film intenso e importante, dedicato ai vari casi di piccoli risparmiatori truffati in vari scandali finanziari (Parmalat, Banca Etruria,Cirio ecc) , che ha avuto la sfortuna di essere uscito quasi in contemporanea con "C'è ancora domani" venendo fagocitato dall'enorme successo di quest'ultimo; nonostante ciò per fortuna  è riuscito comunque a ritagliarsi un suo spazio all'interno della distribuzione e non è stato cancellato dopo pochi giorni, a differenza di altri film italiani che non hanno avuto la stessa fortuna. Purtroppo in Italia non siamo più abituati ai film di denuncia civile e sociale.

Inizialmente ho invidiato il protagonista perchè- lo ammetto- la sua vita è quella che avrei voluto avere io (matrimonio fallito a parte): una persona serena e contenta della propria vita, membro attivo di una comunità piccola ma solida come spesso lo sono i piccoli comuni. Certo, non ci sono grandiosit, ma ci sono amici sinceri, affetti importanti, persone di cui prendersi cura, picocle ritualità che però riempiono in modo soddisfacente la giornata. Per molti una vita noiosa e senza attrattive, per me un sogno che purtroppo non sono riuscita a realizzare 


Una realtà che Albanese conosce molto bene, essendo lui stesso un ex operaio nella nativa provincia di Como (se non ricordo male), stessa location che- pur senza nominarla direttamente ha scelto come ambientazione per questa dolorosa storia: tra l'altro la fabbrica dove il protagonista ha lavorato è la stessa in cui albanese lavorò alcuni anni prima di intraprendere la carriera artistica.

E proprio perchè conosce bene questo tipo di realtà e le dinamiche fra i vari personaggi il regista realizza un film sensibile, la storia di un uomo comune la cui "colpa" è quella di essere troppo fiducioso, di credere ancora a certi valori che gli impediscono di accorgersi di essere circondato da squali senza scrupoli pronti a 

Il dramma di Antonio si consuma poco alla volta, senza apparentemente che vi sia alcun grande cambiamento dato che attorno a lui tutto continua a essere come prima, ma la tragedia si insinua piano piano, in modo subdolo e irreparabile. Indimenticabile la scena dell'abbraccio dell'anziana madre (interpretata in modo magistrale dall'attrice Giulia Lazzarin ) apparentemente svanita ma che in realtà sa ancora cogliere le emozioni di quelli che ama- al figlio disperato. Una scena che da sola vale più di mille parole. 





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