mercoledì 4 settembre 2019

Dolcissime, 2019


Regia di Francesco Ghiaccio, con Alice Manfredi (Alice), Margherita De Francisco (Mariagrazia), Giulia Barbuto (Chiara), Giulia Fiorellino (Letizia), Valerina Solarino (madre di Mary), Vinicio Marchioni (padre di Alice).

Mary, Letizia e Chiara sono tre amiche accomunate da un enorme problema: l'obesità, che le ha rese mira di alcuni bulli a scuola e che provoca loro tante insicurezze e disagi, sia fisici che psicologici e sociali. Il tutto culmina con un video, ripreso e diffuso da Alice (carina, magra e campionessa di nuoto), in cui le tre ragazze vengono mostrate mentre sono in piscina a fare acqua gym e per il quale vengono messe alla berlina da tutta la scuola.
Per vendicarsi le tre ragazze decidono di iscriversi ai campionati di nuoto della scuola e farsi allenare proprio da Alice...




Film che affronta la tematica del bullismo, in particolare quello contro le persone grasse. Cosa sempre esistita, ma di cui oggi per fortuna se ne parla, anche se il cammino verso    sembra sempre piuttosto in salita.
Avendo vissuto, e vivendo tutt'ora, il problema in prima persona, ho scelto di vedere questo film da sola perchè non sapevo come avrei potuto reagire di fronte a molte cose; tutto sommato è andata bene ma l'impatto emotivo è stato molto forte comunque, sopratutto nelle scene con la madre di una delle tre ragazze. Quelle cose le ho vissute in prima persona e le vivo tutt'ora, a volte anche in modo molto peggiore che nel film.
Le tre protagoniste (Mary, Chiara e Letizia) sono per certi versi un tantino stereotipate, perlomeno in alcuni momenti: le tipiche ciccione felici e solari, stereotipo da cui raramente si riesce a discostarsi. Per fortuna intervengono le situazioni personali delle tre ragazze a riequilibrare le cose: Mary è figlia di una ex campionessa di nuoto, ora diventata allenatrice, che non sopporta il fatto di avere una figlia obesa e la vessa in mille modi inqualificabili pur di farla dimagrire; Letizia è spesso a casa da sola costretta a occuparsi di due fratellini più piccoli; Chiara vive in una famiglia che, al contrario di Mary, idolatra il cibo in modo esagerato e non si rende conto di danneggiare in questo modo la ragazza, non aiutandola nel suo obiettivo di mangiare correttamente e perdere peso. In più, chatta da tempo con un ragazzo che vorrebbe conoscerla, ma lei non ha il coraggio per paura che lui la rifiuti.
Cè anche una quarta ragazza, Alice: al contrario delle tre compagne, è la bella della scuola, magra, fisico perfetto, campionessa di nuoto (e anche allieva- cocca della mamma di Mary) e bulletta a tempo perso, visto che un giorno che le tre ragazze si trovano in piscina per un corso di acqua gym le filma e mette il video su Youtube per sfotterle. Personaggio quindi che si presenta antipatico, ma poi, andando avanti con la storia, rivelerà anche lei una ragazzina fragile con una situazione familiare difficile alle spalle e costretta nel suo ruolo di campionessa nonostante la fatica che ciò comporta per lei, per non deludere le aspettative dei familiari.
Anche le tre "buone" a loro volta svelano qualche difettuccio, visto che pure loro fanno un video ad Alice mentre è insieme  ad un uomo misterioso e poi la ricattano minacciando di metterlo su Yotube (come lei aveva fatto con loro) se non le allenerà per la gara di nuoto sincronizzato; obiettivo che si sono date per riscattarsi davanti a tutti, sè stesse comprese.
Il ruolo dei social nei problemi di bullismo è messo molto bene in evidenza in questo film, come amplificatore di qualunque cosa; un problema gravissimo che in Italia ha già generato casi di cronaca tragici e sul quale siamo ancora lontani dal trovre una soluzione, sia a livello pratico che culturale.
Le interpreti nn sono bravissime e la sceneggiatura ha qualche buco e qualche riempitivo di troppo; tuttavia la figura che mi ha più colpito è quella della madre, Valeria Solarino bravissima nella sua durezza e crudeltà che solo alla fine sarà un po' smorzata (e solo probabilmente per interesse personale),una madre come purtroppo ce ne sono non poche, a dispetto di ciò che si possa pensare.
Un film che merita comunque di essere visto (e fatto vedere ai più giovani) per le tematiche di cui parla e i problemi che solleva.





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