mercoledì 2 maggio 2018

Escobar- Il fascino del male (Loving Pablo), 2017

Regia di Fernando Leon De ARanoa, con Penelope Cruz (Virginia Vallejo), Javier Bardem (Pablo Escobar), Juliet Restrepo (Victoria Escobar),Peter Sarsgaard (Sheperd).


Colombia, primi anni '80: la giornalista televisiva Virginia Vallejo decide di mettere in atto il "colpo di genio" della sua carriera andando ad intervistare Pablo Escobar, il re dei trafficanti di droga, all'epoca non ancora su scala mondiale ma una celebrità in Colombia (nl mondo della malavita ovviamente). Nonostante sappia benissimo come l'uomo si guadagni da vivere ( nonostante sia sposato con Victoria)  Virginia finisce per innamorarsene e per sostenerlo nella sua carriera politica, sorvolando su quella criminale. Ma la cosa non potrà durare in eterno, ovviamente....






Il film è tratto dal libro autobiografico "Loving Pablo, hating Escobar" (non so se è stato tradotto anche in italiano) di Virginia Vallejo, nota giornalista e presentatrice televisiva colombiana che per alcuni anni fu amante di Pablo Escobar, il più famos narcotrafficante del mondo. Personaggio che credo non abbia bisogno di presentazione alcuna, ma che pare ultimanente tornato in auge dato che anche Netflix  nel  2015 ha realizzato "Narcos", una popolare serie tv basata sulla sua vita.
Ho letto di recente in un'intervista che Javier Bardem ha dichiarato che per lui è stata una grossa sfida rendere amabile Escobar; ho perfettamente compreso il senso di questa frase anche se devo dire che, per quanto mi riguarda, di amabile nel tizio in questione ho trovato ben poco, con buona pace del bravo interprete.
Con altri personaggi (i banditi di "Romanzo criminale", Vallanzasca, Dillinger, gli stessi Bonnie e Clyde del classico con faye Dunawaye e Warren Beatty) avevo trovato un appiglio, un qualcosa che me li ha fatti sentire sentimentalmente vicini e che mi ha permesso di provare empatia per loro, con Pablo Escobar proprio non c'è stato verso: un individuo orribile, senza scrupolo alcuno, con "affetti" di comodo, che in una scena arriva persino a pensare di usare la propria figlia per evadere, e in più anche mezzo pedofilo. Come se non bastasse...
I massacri da lui perpetrati hanno insanguinato la Colombia per anni, e sinceramente non mi è ben chiaro da cosa Virginia Vallejo, che ben conosceva il personaggio in questione (altrimenti non sarebbe andata certo a intervistarlo), sia stata attratta al punto da diventarne l'amante....se non per un motivo solo, il più classico (di cui alla fine anche lo stesso Escobar si rende conto): i soldoni. In barba ovviamente alla ridicola scena dove Virginia intervista Escobar in mezzo ai poveri dove lui le descrive il suo ennesimo progetto filantropico (il Re dei Narcos era molto attento a investire i propri soldi per costruire scuole, ospedale, palestre ecc, non tanto per generosità quanto per garantirsi la necessaria copertura dovuta alla solidarietà di chi viveva nella miseria nera) e lei dichiara che è stato quello a farla innamorare. Si, guarda, ci crediamo tutti! 

Il film ovviamente è intriso di violenza, a tratti difficile da digerire, e si divide ovviamente tra la carriera criminale di Escobar e la relazione con Virginia, a dire la verità non troppo entusiasmante per nessuno dei due (almeno stando al film), sicuramente una cosa che mostra bene è l'incubo che diventa la vita di Virginia dopo che ha mollato Escobar, visto che addirittura deve rivolgersi agli Stati Uniti per ottenere asilo politico e rifarsi una vita lì, dopo che in Colombia era praticamente trattata come un'appestata da una parte, e rischiava la vita dall'altra. 
Ho trovato bravo Bardem, ma la Cruz è la solita "nè carne nè pesce"; non dico che non valga nulla, ma sicneramente questa attrice non mi ha mai conquistato.
Il film non è malissimo ma sinceramente, ho visto di meglio anche nel genere "crime".


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