Regia di Walter Veltroni, con gli interventi di Bianca Berlinguer, Jovanotti,Giorgio Napolitano,Eugenio Scalfari, Pietro Ingrao, Alberto Menichelli, Claudio Signorini, Alberto Franceschini.
Il documentario ricostruisce la figura e la vita del leder comunista Enrico Berlinguer, attraverso filmati, testimonianze di chi l'ha conosciuto affettivamente (I figli Marco e Bianca,il capo scorta) e politicamente.
Come tutti sapete la sinistra non è propriamente la mia parte politica preferita, anche se a dire la verità non ho mai avuto una parte politica preferita): ipocrita, sempre pronta a puntare il dito contro gli altri nascondendo i propri scheletri nell'armadio (e quando non possibile, giustificandoli in ogni modo possibile), più fascista degli stessi fascisti....quando però mi hanno proposto questo documentario su Enrico Berlinguer, ho accettato in quanto mi interessava capirne di più su questa figura storica e politica molto importante.
Devo dire che non ne sono rimasta delusa, il documentario scorre bene, senza essere pesante, anche se a volte calca un po' troppo sull'effetto "nostalgia canaglia" - forse comunque inevitabile per chi quegli anni li ha vissuti, sopratutto se politicamente impegnato coma la vicina che mi ha proposto la visione - e sull'effetto commozione.
Chiaramente è di parte: ho notato che, a quanto pare, secondo l'autore Berlinguer aveva solo pregi: la capacità critica con cui mise in discussione i diktat sovietici, la volontà di cercare un dialogo con cattolici e destra, la moderazione e il senso del dovere....certo, tutte qualità indiscusse, ma difetti ne avevano solo gli altri? Oltretutto, ed è un punto di cui mi ramarrico davvero molto, non è stata affatto spiegata l'esatta posizione di Berlinguer durante gli anni di piombo a proposito di Br e terrorismo: so certamente che era contrario, e che fu sostenitore della linea della fermezza durante il sequestro Moro (unica parte a cui si accenna nel documentario), ma cosa fece esattamente e concretamente per cercare di fermare gli opposti estremismi, per condannare le azioni terroristiche della sinistra?
Questa parte è purtroppo stata affidata a nientepopodimeno che Alberto Franceschini, uno dei fondatori delle BR, persona a cui personalmente toglierei il diritto di parola, e che comunque mi sembra la meno adatta da collegare in una qualsivoglia maniera al leader comunista in questione: c'è sempre il rischio che le due cose vengano associate, e non è giusto.
la partecipazione di tale personaggio mi ha sconcertato e può essere inquadrata unicamente in un'ottica che lo considera comunque, anche nel male, uno dei personaggi principali di quella stagione.
Si susseguono anche testimonianze di vari politici, il quadro diviene abbastanza completo anche attraverso vari filmati e foto d'epoca: memorabili ovviamente le scene riprese ai funerali,mai un leader politico aveva avuto tale partecipazione popolare.
Documento chiaro e valido, unica cosa: ma che c'entrava Jovanotti?
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