Francesca e Anna sono due adolescenti amiche per la pelle da sempre, entrambe figlie di operai. Vivono a Piombino in un degradato quartiere popolare e condividono proprio tutto, in particolare la voglia di andarsene da quel posto.
La loro storia si intreccia con quelle di altri abitanti del quartiere: Alessio, fratello maggiore di Anna, anche lui operaio nella fabbrica della città, che vive alla giornata stordendosi tra lavoro, discoteche, ragazze e droga nel tentativo di dimenticare la ex fidanzata Elena, di cui è ancora innamorato; i suoi amici Cristiano e Mattia, che diventerà il primo fidanzato di Anna; Sandra, la madre di Anna e Alessio, alle prese con un marito assente e combinaguai...
Dopo un'immane serie di peripezie, sono finalmente riuscita a vedere questo film tratto dal romanzo omonimo di Silvia Avallone che ho letto all'inizio dell'anno e che mi era piaciuto molto.
Diciamo subito che rispetto al testo ci sono due cambiamenti fondamentali:la vicenda è spostata temporalmente di dieci anni (dal 2001 al 2011) e le due protagoniste nel film sono due ragazze diciottenni (mentre nel libro sono appena 13/14enni); quest'ultima cosa credo sia stata fatta per far digerire al pubblico alcune situazioni che le due ragazze si trovano a vivere e che francamente potevano risultare piuttosto pesantine a causa della giovanissima età.
Il primo cambiamento invece porta con sè come conseguenza la cancellazione degli accenni sull' 11 settembre vissuto dai personaggi, sostituito dalla crisi economica, la delocalizzazione o chiusura di molte fabbriche, i conseguenti licenziamenti a caterva degli operai.
Il film dà una buona rappresentazione dei vari personaggi con le loro storie, situazioni, sentimenti: le due protagoniste, unite da un legame fortissimo che per una delle due è evidentemente altro, che devono affrontare non solo i turbamenti tipici dell'età, ma anche tutto il contesto per molti aspetti degradato che gira loro intorno: un padre violento per Francesca, uno intrallazzone e assente per Anna, pochi soldi per tutto, i problemi degli operai sullo sfondo...per le due ragazze crescere e scelgiere una propria strada è molto difficile, e gli errori sono sempre in agguato. Il fuoco della fabbrica che tempra l'acciaio (metafora sempre presente nel film) contrasta con la fragilità dei protagonisti.
Avendo letto il romanzo posso dire che ho trovato tutti i protagonisti molto bravi, le due giovani interpreti di Anna e Francesca molto espressive e con due ruoli difficili, ma anche la coppia Michele Riondino- Vittoria Puccini con una loro storia reale e romantica a modo suo, e Sandra, la madre di Anna e Alessio.
Dò quindi la sufficienza a questa trasposizione del romanzo, nonostante mi senta in dovere di avvisare che l'atmosfera cupa e a tratti pesante può non piacere a tutti.
Mi ricordo che avevi recensito il libro! Certo, forse la trasposizione cinematografica è molto attuale, ma mi sembra una storia molto pesante e non so se sarei in grado di digerirla... questo periodo cerco di andare un po' sul leggero!
RispondiEliminaIn ogni caso Riondino mi è piaciuto molto come giovane Montalbano, è un bravo attore e sarei curiosa di vederlo in un'altra veste!
Un abbraccio e buon weekend lungo :-)
Hai ragione, per me è un bravo attore, anche io l'avevo visto in Montalbano, questo film conferma la mia buona impressione.
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