martedì 1 agosto 2023

Barbie, 2023


 Regia di Greta Gerwig, con Margot Robbie (Barbie), Ryan Gosling (Ken), America Ferrera (Gloria), Will Ferrel (Amminstratore delegato Mattel), Rhea Perlman (Ruth Handlee), Kate McKinnon (Barbie Stramba), Ariana Greenblat (Sasha)


Barbie vive circondata da sue simili a Barbieland, un mondo tutto rosa dove non si fa altro che sorridere, fare feste, andare in spiaggia, dove tutto è perfetto e gioioso, ma un giorno comincia ad avere pensieri di morte, le diventano i piedi piatti ecc. Recatasi da Barbie Stramba scopre che la causa di tutto ciò sono pensieri negativi che probabilmente ha la bambina che gioca con lei, quindi per riportare tutto come era prima Barbie parte per il mondo reale accompagnata da Ken....




Da amante di Barbie e bambole potevo non vedere questo film? Certo, gi da prima dell'uscita se ne è parlato talmente tanto che sono andata al cinema già conoscendo intere parti del film, ma pazienza: ormai è difetto della nostra società con cui si deve convivere. E d'altra parte non avevo grandi aspettative, visto che la regista è la stessa che rovinato "Piccole donne". 

Ho letto cose come "rivoluzionario", "geniale", "necessario alla nostra società per il suo significato politico", " il primo film che spiega il patriarcato"; ora, non voglio discutere i gusti e sentimenti personali, ma qualcuno mi spiega in cosa consiste tutta 'sta genialità, 'sta rivoluzione? Davvero prima di andare a vedere questo film nn sapevate cosa è il patriarcato?

Come dicevo, non avevo grandi aspettative, e difatti non sono stata smentita. La prima parte funziona molto bene, è accattivante e se segue con piacere, ma la seconda è molto noiosa rispetto alla prima, piena di spiegoni come neanche in Lady Oscar; sicuramente poi non è un film per bambini, almeno bambini piccoli, si può provare dagli otto anni in su. 

Barbie vive assieme ad amiche e fidanzati nel suo mondo tutto rosa e perfetto, ma quando qualcosa comincia ad andare storto e ad incrinare tutta questa perfezione verrà a conoscenza dell'esistenza del mndo reale, nel quale deve recarsi per capire i pensieri della bambina umana che gioca con lei; sia lei che Ken verranno a conoscenza della vita reale, con effetti opposti....

Ora, io voglio spendere due parole a riguardo: non è che 'sto povero Ken avesse tutti i torti eh...!

E' vero che il personaggio originale è stato creato apposta come appendice di Barbie, e quindi non bisogn pretendere troppo; però è anche vero che c'è la casa di Barbie, la macchina di Barbie, la piscina di Barbie, il cavallo di Barbie ecc. ma lui, quando la sera esce dalla festa di Barbie, non sa nemmeno dove andare....quindi sono i Ken che, a Barbieland, vivono in funzione delle amiche/fidanzate. 


Perchè i Ken non possono vivere e lavorare alla pari con le Barbie, e devono essere rappresentati come dei cretini mentre solo le Barbie sono intelligenti? 

Il film è infatti improntato al solito femminismo piagnone ma solo per quello che fa comodo: alla fine le Barbie vincono, viene riabilitata anche Barbie stramba, l'unica che rimane ai margini trattata da tutti come una pezza da piedi è Barbie incinta. Concetto ribadito anche nei titoli di coda quando viene mostrata Skipper Baby Sitter che piange con in braccio due bambolini. Quindi puoi essere ciò che vuoi: presidente, dottoressa, scrittrice, pilota di aerei, premio nobel, ma se decidi di essere madre sei una povera sfigata. 

Il punto forte del film sono gli attori, partendo dai due protagonisti Robbie e Gosling che rappresentano la vera incarnazione dei loro personaggi fino all'ex Ugly Betty America Ferrera (il personaggio migliore del film) e anche la bambina che interpreta la figlia. Belle le citazioni di altri film e canzoni, la colonna sonora (tra cui non poteva mancare la famosa Barbie girl" degli Acqua) e la riproduzione del mondo rosa e del guardaroba (escludendo la terribile pelliccia di Ken). 

Tutto sommato piacevole per il periodo estivo in cui non c'è molto altro da vedere. 






2 commenti:

  1. "Piacevole" è la parola giusta: una furbissima operazione di marketing che si lascia vedere più che volentieri... godibile, ma vedere risvolti sociali in questo film mi pare quantomai azzardato ;)

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  2. La gente con 'sto film è ammattita, ma è meno femminista di quello che sembra e, alla fine, critica, com'è giusto, entrambi gli estremi della società. La storia di "Midge", in realtà, è diversa, ed è tutta improntata sul perbenismo americano legato alla sua uscita: si diceva che invitasse le bambine a diventare "ragazze madri" perché non aveva un compagno, quindi prima le hanno disegnato una piccola fede al dito, poi l'hanno direttamente ritirata dal commercio, dopodiché l'hanno riciclata per La famiglia cuore. Una sorta di "non si nomina Bruno" ante litteram, e l'ennesimo esempio del divertito umorismo che permea il film.

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