martedì 22 agosto 2023

Lea, 2015


Regia di Marco Tullio Giordana, con Vanessa Scalera (Lea Garofalo), Linda Caridi (Denise Cosco), Alessio Praticò (Carlo Cosco), Mauro Conte (Floriano Garofalo).



Sicilia, primi anni '90: Lea Garofalo lascia il marito Carlo, appartenente a un clan mafioso,  dopo il suo arresto per spaccio di droga, con l'intento di tutelare la figlia Denise. Dopo aver subito ripetuti atti di intimidazione la donna denuncia l'ex ai carabinieri, e viene inserita nel programma di protezioni testimoni: assieme alla figlia deve cambiare completamente vita, nascondendosi per anni....




Film che omaggia due donne coraggiose: Lea Garofalo, assassinata nel 2008 dal marito malavitoso per aver denunciato le sue attività illecite, e sue figlia Denise, che ha sostenuto la causa materna testimoniando al processo contro il padre, e che ora vive sotto scorta.
Ritengo che storia di questo tipo andrebbero narrate più spesso, stavolta a farlo è Marco Tullio Giordana, regista che già con altre opere si è distinto per la sua capacità di fare il cosiddetto "cinema verità". La storia è tutto sommato breve e semplice, narrata con uno stile asciutto e conciso che poco lascia all'immaginazione, come è giusto dato che è una storia vera; Lea, interpretata da una bravissima e intensa Vanessa Scalera non ancora famosa come "Imma Tataranni, è una donna semplice, che diventata madre in giovane età mette al primo posto l'amata figlia e agisce sopratutto per lei, per impedire che cresca in un ambiente malsano e criminoso, dove le donne devono solo tacere e subire qualunque cosa pena l'ostracismo sociale e  se non basta- la morte (come poi è effettivamente avvenuto).
E' anche la storia di una figlia, Denise, che si trova a scegliere di difendere la memoria della coraggiosa madre pagando un caro prezzo dato che in tribunale non solo dovette testimoniare contro il padre ma scoprì che anche il fidanzato era coinvolto nell'omicidio di Lea Garofalo. 
Non è un film facile da seguire per chi ha sensibilità per questi argomenti ma secondo me vale davvero la pena di vederlo.
E magari farlo vedere anche nelle scuole.










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