domenica 12 febbraio 2023

Gli spiriti dell'isola (The Banshees of Inisheerin ), 2022


 Regia di   Martin McDonagh, con Colin Farrell (Padraic), Brendan Gleeson (Colm),Kerry Condon (Sioban), Barry Keoghn (Dominic).

Irlanda, 1923: nell'immaginaria isola di Inisherin l'anziano musicista Colm toglie improvvisamente il saluto al migliore amico, l'allevatore Padraic, in quanto troppo noioso. Quest'ultimo la prende male, e cerca di risolver la situazione arrivando a mettere di mezzo il parroco e la sorella Sioban.... 



Uno strano film , non brutto ma che ammetto di non aver capito. 

Ambientato su una inquietante isola semideserta, sferzata da un vento fortissimo e custodita da una statua della Madonna e da una vecchia che fuma la pipa, parla con strani enigmi e tutti considerano una strega, la storia vede come protagonisti due amici di vecchia data, Colm e Padraic: il primo è un anziano con velleità da musicista, il secondo un 40enne che vive con l'inquieta sorella occupandosi di svariati animali.

Improvvisamente un giorno il primo toglie il saluto al secondo, il quale comprensibilmente non se ne fa una ragione e pretende non solo una spiegazione ma pure che le cose tornino come prima; peccato che Colm non abbia alcuna intenzione di tornare sui propri passi e gli spiega anche il perchè: è troppo noioso. 


Da qui una escalation di situazioni in cui verranno coinvolti il parroco, la sorella di Padraic e altri abitanti dell'isola che a vario titolo si interesseranno del "caso" (tale ormai è diventato), senza peraltro riuscire a smuovere il vecchio dal suo proposito, oltretutto inasprito visto che ha giurato di tagliarsi un dito di una mano ogni volta che l'altro lo avrebbe disturbato.

Come dicevo non ho capito molto di questo film: non le motivazioni dei personaggi (tranne quello della sorella che ho sentito piuttosto vicino a me), sopratutto dei protagonisti in quanto è vero che Padraic sia noioso ma francamente non mi pare che Colm sia tanto differente; d'altro canto il primo si comporta quasi come un ex fidanzato deluso e insiste un po' troppo. Essendomi trovata alcune volte in situazioni molto simili capisco perfettamente come ci si possa sentire, d'altro canto è anche vero che non siamo padroni della vita degli altri e che, se qualcuno prende la decisione di troncare con noi, anche se lo riteniamo ingiusto non possiamo proprio farci nulla.

Figuriamoci poi quando si cade nel sanguinolento con una decisione di cui non anticipo nulla ma che per me è stata piuttosto disturbante (e mi pare di essere non facilmente impressionabile, eh).

No, stavolta propri non ci siamo.....






2 commenti:

  1. Se filtri la vicenda come una versione in piccolo della guerra civile che imperversa fuori dall'isola, sulla terraferma, secondo me acquista tutto molto più senso; i conflitti scoppiano per motivi futili, diventano infiniti per la testardaggine di chi rifiuta di parlare/capire o per chi si crede "stocazzo", giusto per essere volgari, quando invece è un uomo piccolo e non importante come chiunque. A rimetterci, ovviamente, sono gli innocenti, e quelli che, con coraggio e dolore, decidono di andare avanti e cambiare, sono gli unici in grado di salvarsi. Almeno, io ho trovato un senso così!

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    1. in effetti visto in questo modo acquista un senso. Ma che c'entrano gli Spiriti del titolo secondo te?

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