sabato 1 novembre 2014

Amore, cucina e curry (The Hundred foot journey), 2014




Regia di Lasse Hallstrom, con Helen Mirren (Madame Mallory),Om Puri (Papa Kadam), Manish Hayal (Hassan Kadam),Charlotte Lebon (Marguerite),Arnit Shar (Mansur Kadam),Farzana Dua Hale (Mahira Kadam).


§Dopo la tragica morte nell'incendio del ristorante di famiglia appiccato da avversari politici, la famiglia Kadam si trasferisce in Europa per ricominciare una nuova vita. Dopo tanto girovagare, arrivano in un paesino della Francia dove decidono di fermarsi e aprire un ristorante indiano, proprio di fronte al locale ristorante di Madame Mallory, che ovviamente non prende troppo bene la cosa. tra i due ristoranti comincia una guerra senza esclusione di colpi, ma l'attrazione del giovane Hassan e di Marguerite (cuoca nel locale di Madame) e alcuni eventi inaspettati cominceranno a far sciogliere il ghiaccio tra le due fazioni.....


Stesso regista di "Chocolat", stesso tema (differenze culturali e pregiudizi abbattuti dalla cucina), ma appeal e risultato molto minore, nonostante il film in sè non sia certo disprezzabile.
Oddio, pensandoci bene questo film è proprio uan copia di "Chocolat" 14 anni dopo, quindi riveduta, corretta e aggiornata: lo scontro culturale è tra due nazioni e popolazioni diverse (francesi contro indiani), non solo sul piano culinario ma anche su quello economico (insomma, due ristoranti uno di fronte all'altro è normale  che agiscano così!); grande protagonista, più di colui che in realtà dovrebbe esserlo (e cioè il figlio Hassan) è Papa Kadam, interpretato con convinzione dal bravissimo Om Puri, che conquista non solo il cuore degli spettatori, ma anche dell'algida Madame Mallory (che, come già il sindaco di "Chocolat" non è davvero cattiva o razzista e saprà dimostrarlo al momento giusto), interpretata da una brava ma un po' troppo fissa Helen Mirren.
La vicenda che coinvolge invece i due giovani Hassan e Marguerite non coinvolge invece più di tanto, anzi a mio avviso, nonostante sia la prima a essere presentata agli spettatori, passa piuttosto sottotono.
alcune cose che ho apprezzato in questo film  sono la stradina che separa i due ristoranti e l'attraversarla come metafora dell'avvicinarsi tra le due culture e la valigetta con le spezie preferite di Hassan e dei fratelli, che ricorda loro il loro passato e, in un certo senso, ha un senso di unità familiare.
Tutto sommato gradevole, seppure non certo originale.





2 commenti:

  1. Ciao :-)
    Avevo letto un'ottima recensione di questo film ed ero curiosa di vederlo, soprattutto di leggere il libro (forse la versione cartacea è migliore di quella cinematografica?). Anche perché Helen Mirren mi piace molto come attrice, chissà...

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    1. Non sapevo fosse tratto da un libro. In ogni caso penso che se ti interessa vale sempre la pena di provare a vederlo.Magari a te piacerà!

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