martedì 13 agosto 2013

L'onore e il rispetto- parte II, 2009


Regia di Salvatore Samperi e Luigi Parisi , con Gabriel Garko (Tonio Fortebracci), Giuseppe Zeno (Santi Fortebracci), Cosima Coppola (Melina Bastianelli), Serena Autieri (Olga), Valeria Milillo (Alma Vinci), Alessandra Martines (Francesca de Santis), Laura Torrisi (Carmela di Venanzio),Elena Russo (Assunta Rocca),Vincent Spano (Rdolfo di Venanzio),Sergio Arcuri (Dario Rocca),Gabriele Rossi (Fortunato di Venanzio), Angela Molina (Donna Rosangela).


Sopravissuto alla strage della cava Tonio cerca di ricongiungersi alla moglie Olga, che nel frattempo ha dato alla luce un figlio, Nicolas, e che ovviamente non sa che il marito è vivo. Ci riesce, ma purtroppo solo per un brevissimo periodo:Olga muore in un incidente stradale e solo il piccolo sopravvive. Distrutto dal dolore Tonio decide di diventare collaboratore di giustizia affidando il figlio al fratello Santi, ma così facendo ovviamente si attira (se mai ce ne fosse stato bisogno) l’odio di tutti gli altri boss che sono pronti a tutto pur di impedirgli di parlare.
E infatti, dato che le minacce personali non sortiscono alcun effetto, in un attentato uccidono Santi, Nicolas e la giornalista Alma Vinci. A questo punto Tonio non avendo più nulla da perdere decide di riscoprire i suoi propositi di vendetta….


Tre anni dopo la prima serie ecco la seconda parte della storia dei fratelli Fortebracci, Tonio mafioso e Santi magistrato. Ovviamente le cose non possono mettersi bene , trattandosi di una storia che mischia lotta alla mafia e collusione con essa, e quindi, già dalle prime puntate abbiamo il fatto shock della serie, l’uccisione di Santi da parte dei più acerrimi nemici di Tonio: scena questa che, a mio avviso, rimane nella mia personale “storia della televisione” per il mega coccolone che mi sono presa nel vederla (e notare che non sono una persona particolarmente sensibile o impressionabile!), davvero violenta e di forte impatto emotivo per qualsiasi spettatore con un minimo di sensibilità (oltre al fatto dell’uccisione di uno dei personaggi più amati, il particolare che viene assassinato con in braccio il neonato);mentre scrivo mi risento ancora nelle orechcie il grido della vecchia zia al balcone “Hanno ammazzato Santiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!! E anche il picciliddroooooooooooooooooo!!!”, il tutto mentre Tonio al telefono assiste impotente e in diretta alla mort di figlio e fratello…insomma, il tutto in linea con la migliore (o peggiore, a seconda delle preferenze) sceneggiata greca e napoletana,che però in qualche suo misterioso modo sa toccare alcune corde anche negli spettatori più riluttanti.
Recitazione non sempre sufficiente (si salvano Garko, Zeno, Milillo), personaggi abbastanza macchietistici, ammazzamenti e disgrazie  a gogò e come filo conduttore di tutto la canzone “La notte” di Salvatore Adamo (chissà perché proprio quella) son difetti impossibili da ignorare, tuttavia come per l’altra serie c’è qualcosa che conquista lo spettatore, e non è solo (come qualche maligno ha detto) il fascino di Gabriel Garko; no, c’è proprio qualcosa nella storia che nemmeno io sono riuscita a individuare…e che ovviamente rimanda alla terza serie.
Quindi alla prossima….


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