domenica 16 aprile 2023

Wanna, 2022

 


Ideata da Alessandro Garramone, con Wanna Marchi, Stefania Nobile, Mario Pacheco do Nascimento, Jimmy Ghione, Roberto da Crema, Raimondo Lagostena, Milva Magliano. 


Come si può facilmente presumere dal titolo, la docufiction di Netflix  la storia di Wanna Marchi, la ex venditrice tv più famosa d'Italia non solo per le televendite, appunto. Personaggio che non ha bisogno di presentazioni, è la stessa Marchi a raccontare la sua storia ( e questo va sempre tenuto ben presente) assieme alla figlia e complice Stefania Nobile e a svariati personaggi, comprese alcune sue vittime.

Di primo acchito sicuramente colpisce la faccia tosta di madre e figlia non solo a ripresentarsi sulla scena come protagoniste dopo tutto ciò che hanno combinato, ma a narrare la loro vicenda giudiziaria come se fossero dalla parte della ragione, arrivando a denigrare i malcapitati finiti nello loro sgrinfie. Ma se si passa sopra a questo ho notato anche altro. 

Mi ha colpito il racconto della prima parte della vita di Wanna Marchi: anche per una donna del suo carattere, non deve essere stato facile vivere con un marito assente, una suocera che ti odia e due figli piccoli da mantenere. Quando raccontava delle preoccupazioni del primi periodo di lavoro con venditrice, in cui viveva nel terrore di non vendere abbastanza o di perdere il lavoro perchè altrimenti non sarebbe riuscita a mettere insieme il pranzo con la cena, si sentiva che era sincera e si percepiva la sofferenza che aveva vissuto. Di sicuro non ho potuto non notare la sua abilità innata nel vendere: quando le è stato chiesto dall'intervistatore di spiegare la sua tecnica e lei ha fatto la dimostrazione per qualche momento ho pensato che mi avesse persuaso! Sicuramente un talento innato, messo in atto però in maniera sbagliata e gestito male. 


Per il resto- a parte la circostanza di cui sopra- non si riesce a entrare in sintonia con queste due donne proprio per l'arroganza nel non mettersi per nulla in discussione e il disprezzo con cui parlano delle vittime delle loro truffe, rifiutando qualunque tentativo di esame di coscienza. Ma oltre alla loro vita e alla vicenda giudiziaria in sè, la docufiction offre lo spaccato di un'epoca (quella delle televendite) che ora non esiste più oppure si è molto attenuata, dove c'era gente (non poca visto che la Marchi diventò milionaria) disposta a pagare 100.000 lire (!!!) per una crema "Scioglipancia"., o a pagare dei soldi per farsi dare dei numeri da un sedicente "Mago".

Ora, pur senza condividere ciò che hanno fatto 'ste due qualche domandina sorge spontanea....



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