mercoledì 21 luglio 2021

Il diritto di contare (Hidden figures), 2016


 Regia di Theodore Melfi, con Taraji P. Henson (Katherine Johnson), Octavia Spencer (Dorothy Vaughn),Janelle Monae (Mary Jackson), Kevin Costner (Al Harrison), Kirsten Dunst (Vivian Mitchell), Mahersahala Ali (Jim Jonhson).


USa, 1961: Katherine, Dorothy e Mary sono tre amiche afroamericane, tutte e tre laureate in materie matematiche o scientifiche, che lavorano al programma spaziale americano per mandare l'uomo sulla Luna. 

Provenienti dallo stesso ambiente e con storie personali abbastanza diverse, nonostante le loro competenze sul lavoro devono comunque affrontare la doppia discriminazione, come donne e come persone di colore, cosa che ovviamente complica non poco la loro vita...




Una bella storia vera rimasta per lungo tempo nascosta di tre scienziate afroamericane che contribuirono (assieme a molti altri) al 

Le tre protagoniste (delle quali la più famosa fu Katherine Johnson) sono una rarità nel loro ambiente, sia come donne che come donne di colore: laureate in ingngneria o materie scientifiche,combattono doppiamente contro le discriminazioni in quanto afroamericane e in quanto donne. Nonostante due di loro abbiano famiglia (e Katherine è anche vedova con tre figlie) portano avanti una carriera lavorativa di tutto rispetto e all'avanguardia per quegli anni: lavorano nel centro che sta portando avanti il programma spaziale americano per organizzare la spedizione dei primi astronauti sulla luna. Lavoro durissimo aggravato da pochi riconoscimenti, molte responsabilità, ostracismo dei colleghi maschi e anche di alcune donne (in tal senso si muove il personaggio impersonato da Kirsten Dunst).A tutto ciò si aggiunge- come detto la discriminazione razziale: Katherine deve fare ogni giorno quasi un Km a piedi per andare a un bagno pubblico consentito anche ai neri dato che quello presente nel centro è rotto, Mary deve ottenere da un giudice il permesso per completare gli studi a lezioni seriali riservate solo ai bianchi e dorothy viene tenuta per lungo tempo nell'ombra nonostante sia, di fatto, lei a capo del team che si occupa delle prime macchine PC. Uno a non fare caso al colore della pelle è Al Harrison, il capo del dipartimento, che pretende il massimo da tutti e che sarà - forse involontariamente, ma non è importante- uno dei promotori dell'uguaglianza nel centro: sarà lui infatti a riconoscere le capacità di Katherine dandole fiducia, e a risolvere di persona il problema dei bagni (in una scena secondo me simbolica e molto ben fatta). 



Insomma è un film molto sentito, nel vero senso della parola: io personalmente come spettatrice ho percepito molto bene e in modo coinvolgente molte delle cose che accadono ai personaggi, tanto è vero che la parte di Katherine che deve farsi un km di corsa solo per poter andare in bagno mi ha messo molto a disagio, ma ho percepito anche le difficoltà di Dorothy per essere sempre lontana dalle sue figlie. 

Ho trovato gli attori tutti molto bravi e perfettamente in parte, in particolare ho trovato in ottima forma Kevin Costner (che non vedevo da tempo) nel ruolo di Al Harrison, oltre alle tre protagoniste, tutte ottime e intense nelle loro interpretazioni. 



1 commento:

  1. Davvero un bellissimo film, con una storia interessante e delle attrici splendide!

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