domenica 27 novembre 2016

Fai bei sogni, 2016



Regia di Marco Bellocchio, con Valerio Mastandrea (Massimo), Beatrice Bejo (Elisa),Nicolò Cabras (Massimo bambino),


31 dicembre 1969: Massimo, nove anni,rimane orfano di madre, morta per un infarto fulminante. Il bambino soffre moltissimo e fatica ad accettare l'evento, diventando un adulto sfuggente e problematico, finchè a 40 anni scoprirà che le cose non sono affatto andate come gli hanno sempre raccontato....




Tratto dal romanzo omonimo (2013 ) di Massimo Gramellini, il titolo del film probabilmente è da leggersi come un augurio del regista all'incauto spettatore che dovesse decidere di trascorrere una serata al cinema scegliendo questo noiosissimo film.
In teoria la storia non sarebbe male: è la storia di un'assenza che- come spesso succede- arriva a pesare a volte più della presenza delle persone reali, forse anche perchè idealizzata. La mamma di Massimo nel film viene presentata- attraverso i flashback dei ricordi del figlio- viene presentata come una donna dolce e madre affettuosa, ma probabilmente infelice e depressa, il cui malessere viene nascosto e represso fino a sfociare nel gesto fatale.
La repressione, anche se a fin di bene, si perpetuerà attuata dai familiari nei confronti del figlio: a Massimo verranno raccontate una serie di grosse bugie nel tentativo di proteggerlo, anche davanti a i numerosi interrogativi che via via il ragazzino pone, e che causeranno un grosso blocco esistenziale in lui, blocco che verrà risolto solo svelando la verità. Il tutto avverrà solo dopo una serie continua  di saltelli tra passato e presente, con un ritmo che- a dirla cosi- potrebbe pure sembrare frenetico e invece  noioso e basta, come noiosi e basta alla fine fine sono la maggior parte dei ragionamenti affidati ai vari personaggi, che sarebbero anche interessanti se i loro bravi interpreti fossero sorretti da una sceneggiatura come si deve.E invece nisba, Bellocchio perde tutto nelle spiegazioni e situazioni psicanalitiche che lo hanno reso famoso, per cui alla fine l'unica cosa interessante del film appare il famoso album con le foto dei cantanti che rappresentava l'unico hobby della mamma del protagonista, ispirato forse all'album di Sofia Loren in "Una giornata particolare" di Ettore Scola.
Un po' poco, francamente....



2 commenti:

  1. sono una di quei pochissimi lettori di questo libro, che non solo non l'ha particolarmente apprezzato, ma ha anche venduto il libro perché l'aveva trovato sopporifero... manco avevo capito che ne fosse stato tratto un film, dubito avrò voglia di andarmelo a vedere

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    1. il libro non l'ho letto, ma il film di sicuro lo sconsiglio!

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