Regia di Henry King, con Jennifer Jones (Bernadette Soubirous),Romahn Bohen (Francoise Soubirous),Anne Revere (Louise Soubirous), Charles Bickford (reverendo Peyramale),Lee J. Cobb (dott.Cousz), Gladys Cooper (suor Marie Therese).
Lourdes, 1858: Bernadette Soubirous è una ragazza povera e malata, figlia di un mugnaio caduto in disgrazie che vive con la famiglia in una ex prigione malsana. La mattina dell'11 febbraio la giovane, assieme alla sorella e a un'amica, viene mandata a raccogliere legna in un boschetto, ma non riuscendo ad attraversare il fiumiciattolo per paura di bagnarsi i piedi (e quindi aggravare la sua asma) rimane sola; improvvisamente, viene attirata dalla luce proveniente da una piccola grotta, in cui vede una bellissima signora vestita di bianco che le parla, chiedendole di tornare per quindici giorni a pregare con lei.....
E' la versione più celebre- e romanzata- della vita di una delle sante ancora oggi più amate, Bernadette Soubirous (1844-1879 ), la pastorella protagonista della serie di visioni a Lourdes nel 1858.
E' uno dei miei film preferiti del periodo "post comunione", quando sognavo di farmi suora e vedere la Madonna come Bernadette (vabbè ero piccola dai!)...periodo per fortuna passato alla sveltissima, tant'è che oggi metto piede in chiesa solo per i funerali. Non che abbia nulla contro la religione, ma non mi ci ritrovo.
Tornando al film, la prima cosa che si nota è la notevole sproporzione tra la protagonista Jennifer Jones, all'epoca 24enne in buona salute ancorchè magrolina, e la vera Bernadette, 14enne che a causa delle gravi privazioni familiari e della salute minata dimostrava ancora meno della sua età; l'interpretazione dell'attrice tuttavia appare appassionata e coinvolgente, tale da far dimenticare questo "difetto" ai puristi come me, e primeggia su quelle degli altri personaggi, che comunque non sono di minore intensità, tra cui spiccano i genitori della giovane, persone semplici trascinate in qualcosa di più grande di loro che riescono difficilmente a gestire, e il parroco del paese, dapprima severo perchè pensa che la ragazza si stia inventando tutto, la cui fede viene messa a dura prova dai dubbi che alla fine è costretto a riconoscere di fronte al grande miracolo.
Il film a mio avviso mette bene in evidenza il clima di fanatismo misto a fede sincera e incrollabile che la povera Bernadette dovette affrontare in paese, assieme a quello più duro della commissione e delle persone che la reputavano pazza o doppiogiochista o al limite, desiderosa di popolarità.
Grande successo all'epoca, il film fu il primo a vincere il Golden Globe come miglior film drammatico nel 1944. Ricevette sette nominations agli Oscar, di cui due vinte: miglior attrice protagonista (Jennifer Jones), e migliore colonna sonora.
Nessun commento:
Posta un commento