domenica 13 novembre 2016

In guerra per amore, 2016


 Regia di Pierfrancesco Diliberto, con Pif (Arturo Giammarresi), Miriam Leone (Flora),Andre Di Stefano (Philip Catelli), Maurizio Marchetti (Don Calò),Maurizio Bologna (Mimmo),Sergio Vespertino (Saro),Samuele Segreto (Sebastiano).



New York, 1943: Arturo e Flora sono innamorati, ma lui è un semplice cameriere mentre lei è la nipote del proprietario di una nota catena di ristoranti italo americani, ed è stata promessa sposa al figlio del braccio destro di Lucky Luciano.
L'unico modo di risolvere la cosa è ottenere dal padre della ragazza il permesso per sposarla; peccato che il padre viva in Sicilia, dove c'è la seconda guerra mondiale e dove gli alleati stanno per sbarcare. Arturo non si dà per vinto e approfittando dell'imminente sbarco si arruola nell'esercito americano, finendo proprio a Crisafulli, il paese dove vive il padre di Flora. Qui fa amicizia con il tenente Philip Castellani, italo americano in guerra per amore del suo paese, l'America....





Come protagonisti del suo secondo film Pif sceglie quelli che- per sua stessa ammissione in un'intervista- potrebbero essere i nonni ideali degli Arturo e Flora degli anni '90 protagonisti de "La mafia uccide solo d'estate"; il tema invece è sempre quello della lotta contro la mafia, analizzando stavolta i considerevoli intrecci avvenuti anche nel 1943 con lo sbarco degli Alleati e che purtroppo sono continuati anche dopo, come tutti sappiamo.
Pur abbastanza diverso dal primo film come ritmo narrativo e sopratutto,  anche qui abbiamo da subito personaggi di contorno che ci conquistano:  la vecchina con la Madonnina e il vecchietto con la statua del Duce  che lottano fra di loro per chi deve passare per primo mentre corrono al rifugio (entrami destinati a due scene indimenticabili seppure diversissime tra loro), il piccolo Sebastiano che attende il ritorno del padre e cerca fra gli americani qualcuno che gli canti la canzone che lui gli cantava, il temibile Lucky Luciano che dalla galera comanda con uno solo sguardo, sia che si tratti di spostare i mobili in cella che di combinare il matrimonio tra Carmelo e Flora, e sopratutto i due personaggi che più mi sono rimasti nel cuore, Mimmo e Saro, il cieco e lo zoppo, due personaggi teneri e poetici come al cinema non se ne vedeva da un po'.
Per quanto riguarda i protagonisti invece, vediamo Pif nel consueto ruolo di "Candido", un po' sfortunato e un po' no, un Romeo innamorato che per conquistare la sua bella affronta addirittura una guerra mondiale  un rivale protetto da Lucky Luciano, che grazie agli avvenimenti cui si troverà ad assistere maturerà anche una coscienza sociale più profonda; Miriam Leone nei panni della bella e vivace Flora, tenace nel suo amore e che combatte la sua personale battaglia per rimandare il matrimonio non desiderato; Andrea di Stefano nel ruolo dell'integerrimo tenente Catelli, in guerra perchè crede profondamente nei valori dell'America e che rimarrà altrettanto profondamente deluso da ciò che vede aaccadere  attorno a sè; Maurizio Marchetti nel ruolo comico e terribile allo stesso tempo di Don Calò, molto "Gattopardiano" a mio avviso nel suo cambiare tutto per non cambiare in realtà nulla; la mafia governava prima, ha fatto i suoi interessi anche durante la guerra e comanderà anche dopo, facendosi anche passare per democrazia. Il discorso finale è di una violenza verbale davvero notevole per far comprendere ciò.
Tantissime le citazioni cinematografiche all'interno del film, da "L?armata Brancaleone" a "Forrest Gump" a "La grande guerra", in una storia dedicata ad Ettore Scola, uno dei grandi della commedia italiana, filone che Pif sta perseguando discretamente.









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