lunedì 11 luglio 2016

Boris Giuliano- Un commissario a Palermo, 2016




Regia di  Ricky Tognazzi, con Adriano Giannini (Boris Giuliano), Nicole Grimaudo (Ines Giuliano), Manlio Dovi (Mauro De Mauro),Antonio Gerardi (Bruno Contrada), Ettore Bassi (Tonino De Luca),Vanni Bramati (Stefano Bontate),Vincenzo Crivello (Mario Francese),Tony Sperandeo (Tano Badalamenti),Francesco Benigno (Leoluca Bagarella).



Sicilia anni '60: dopo la strage di Ciaculli il commissario Giorgio Boris Giuliano decide di tornare in Sicilia chiedendo di essere assegnato alla squadra mobile di Palermo. Comincia così la sua lotta contro la mafia












Dopo Felicia Impastato un'altra figura da ricordare e fare conoscere anche a chi non c'era: Boris Giuliano, capo della squadra mobile di Palermo e dotato di grandi doti investigative ucciso nel 1979 e insignito della Medaglia D'oro al valore civile.
Secondo Wikipedia "con Giuliano si spense un grande talento investigativo, un onesto funzionario di polizia che nel suo ruolo fu una grande personalità delle istituzioni, il cui ricordo, come accade anche per altri suoi colleghi di analogo destino, non è adeguatamente onorato, ed anzi particolarmente lasciato all'oblio": definizione con cui mi tocca tristemente di concordare.
Ma ecco che per fortuna ci pensa Ricky Tognazzi a togliere questa figura dall'oblio dedicandogli una bella fiction, scegliendo come protagonista il bravo Adriano Giannini e realizzando una fiction dal racconto appassionante e non retorico, ricostruendo bene il clima dell'epoca , particolarmente difficile perchè erano anche gli anni del terrorismo, e quindi - come viene detto chiaramente in una scena- le forze dell'ordine erano prevalentemente usate per combattere quello, mettendo la lotta alla mafia in secondo piano e lasciando che gli uomini che di essa si occupavano in condizioni in cui dovevano arrangiarsi e fare affidamento sulla propria buona volontà e su quella dei colleghi. Senza contare la solitudine in cui puntualmente venivano lasciati anche dalle istituzioni (e dato che questo avviene ancora oggi non si può più dare la colpa al terrorismo...).

Eppure Giuliano viveva a Milano, anche lì aveva un avvenire sicuro, ma preferì tornare in Sicilia per amore della sua terra, per avere la possibilità di fare qualcosa per sconfiggere la mafia che la rovina. Con impegno, costanza e tanta umanità (riconosciutagli spesso anche dagli stessi delinquenti con cui aveva avuto a che fare) riuscirà nel suo intento rinnovando  il sistema di indagine della Mobile palermitana. Attraverso inchieste di fondamentale importanza ricostruì la struttura segreta e l'attività criminale di Cosa nostra, fornendo elementi fondamentali per la successiva istruttoria di Falcone e Borsellino che portò al maxi processo del 1986. Al contempo, nella fiction viene messo in evidenza il forte legame con la famiglia e con gli amici.
Come ho già detto molto bravo Giannini a tratteggiare la figura del commissario, ma bravi anche i comprimari, anche se ho trovato come sempre abbastanza incolore Nicole Grimaudo nel ruolo della moglie.
In mezzo al mare del nulla proposto in genere dalla Tv italiana, sicuramente un prodotto degno di nota.



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