Haffaz Aladeen è dittattore di Wadya, immaginario stato africano. E’ ingorante, antiidemocratico, fan sfegatato delle armi nucleari e della pena capitale.
Ma dato che le Nazioni Unite fanno pressione perhcè egli giustifichi il proprio comportamento dittatoriale davanti al mondo, decide di presentarsi al prossimo congresso ONU per spiegare (o meglio imporre) le sue ragioni; peccato che rimanga vittima di un complotto capeggiato da suo zio per mettere al suo posto un sosia idiota che così permetterebbe all’uomo di detenere il potere al posto dell’odiato nipote.
Sopravvissuto alla congiura e reso irriconoscibile, si trova a vagare per le strade di Mahnattan in attesa di poter riprendere il proprio ruolo; qui conosce Allison, una giovane manifestante anti Aladeen, ambientalista che gestisce un piccolo negozio di prodotti bio e lo scambia un perseguitato di Wadya,offrendogli tutto il suo appoggio…
Di Sascha Baron Cohen conosco solo l’ interpretazione di Pirelli in SWEENEY TODD, quindi non sono partita con un giudizio precostituito su questo attore, da molti ritenuto uno dei migliori di oggi.
Detto ciò ho trovato il film divertente anche se non troppo originale, con un buon ritmo, non annoia e ha molte trovate divertenti. Il protagonista è bravo a tratteggiare il ritratto crudele e ironico di un dittatore scimunito e fanatico, che fisicamente ricorda Bin Laden e caratterialmente Saddam Hussein.
Aladeen non è del tutto negativo, si intuisce dietro le sue magagne una grossa carenza affettiva, certo è che la sua stupidità è a livelli colossali e nemmeno l’esperienza vissuta a contatto con la democrazia – con la quale peraltro mi pare sia sia trovato molto bene- e trovare l’amore lo redimerà più di tanto…
Comunque il film va certamente preso per quello che è, divertente certo per passare due ore, anche se non troverete il capolavoro.
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