Regia di Giovanni Veronesi,con Riccardo Scamarcio(Marcello),Sergio Castellitto(Fortunato),Carlo Verdone(Giulio ),Ksenia Rappoport(Vera).
Film in due episodi.Nel primo Fortunato,che trasporta auto rubate per in Arabia per conto di una ditta romana,nel suo ultimo viaggio prima della pensione porta con sé Marcello, nuova leva dell’azienda, per istruirlo sul lavoro che gli competerà quando lui avrà smesso.Il viaggio “on the road”si trasforma in una scuola esistenziale per Marcello e forse anche per Fortunato…
Nel secondo episodio, il dentista Giulio soffre di depressione da quando la moglie lo ha lasciato(anni prima).In occasione dell’imminente viaggio a San Pietroburgo per un convegno,un amico decide di metterlo in contatto con l’organizzatore di una società russa che fornisce accompagnatrici, pur contro il parere di Giulio.Che in Russia fa amicizia con Vera, la sua interprete…
“Gli italiani sono il popolo che suona più di tutti al metal detector" è il risultato di un sondaggio del New York Times utilizzato come epigrafe umoristica per aprire il primo dei due episodi di questo film. Un film che in due episodi parla degli italiani nel mondo, non solo di vizi e virtù propri che abbiamo quando espatriamo, ma anche di pregiudizi che hanno gli altri nei nostri confronti(alcuni scontati e altri no).
Nel primo episodio Scamarcio e Castellitto ricalcano lo schema tipico di alcune storie della commedia italiana, reso famoso anche dal SORPASSO di Dino Risi, del viaggio on the road che diventa scambio di esperienze di vita tra giovane e “maturo”, una specie di rapporto padre-figlio che va al di là di quello fittizio che i due usano per coprire le loro identità durante il viaggio, e che i due attori rendono in maniera semplice e vera:Castellitto con sbruffoneria mista ingenuità e affetto,Scamarcio (fighissimo, scusate se mi lascio andare!) più disincantato.Sullo sfondo i paesaggi arabi,belli ma inquietanti e non troppo amichevoli( a mio avviso).Finale a sorpresa ma non banale.
Nel secondo episodio troviamo Verdone nei panni, ormai quasi abituali, dell’italiano depresso e in crisi:qui, a causa dell’invadenza di un amico, si troverà man mano coinvolto in situazioni che sfoceranno nel dramma vero e proprio,che lo vedranno suo malgrado coinvolto e che porteranno a un lieto fine forse un poco scontato ma in linea con la storia.
Verdone bravissimo nel mantenere coerente il suo personaggio sia nei momenti drammatici che in quelli comici(troppo forte l’incontro con la “mantide sadomaso”!).E anche qui splendidi i paesaggi di San Pietroburgo.
Un film da vedere,a me è piaciuto molto.
ATTENZIONE:il film non è tratto dal libro di Beppe Severgnini ITALIANS, ma porta lo stesso titolo a richiesta del produttore Aurelio de Laurentis, come specificato nei titoli di coda e come scritto dallo stesso Severgnini nel libro.
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