domenica 12 febbraio 2012

Venere in visone (Butterfly 8), 1960


 


Regia di Daniel Mann, con Elizabeth Taylor (Gloria Wadrous), Eddie Fisher (Steve Carpenter), Laurence Harvey (Weston Liggett), Dina Merril (Emily Liggett).

Gloria è una giovane donna che vive a New York facendo la Modella, ma che finisce ben presto nel giro della prostituzione d’alto bordo. Diventa l’amante di Weston Liggett, un noto avvocato, relazione grazie alla quale spera di poter cominciare una nuova vita; l’uomo però è sposato e restìo a lasciare la moglie (tipico….). Per dispetto una sera Gloria ruba una pelliccia della moglie…

Tratto dall’omonimo romanzo (1935 ) di John O'Hara, il film è un tipico melo drammone dei primi anni ’60, non brutto ma ha uno stile tragico e manierato che francamente non ho mai digerito del tutto. La scena è ovviamente dominata dalla bellissima protagonista nel pieno fulgore della sua giovinezza e bellezza, ma che si dimostra anche attrice di talento e capace di regalare spessore e appeal non solo fisico per un coinvolgimento emotivo dello spettatore.
Accanto a lei, dignitosi comprimari, compreso il (temporaneo) marito Eddie Fisher, nel ruolo di un amico di Gloria francamente antipatico e dotato di odioso atteggiamento maschilista.
Così come non mi è piaciuta la protagonista, una donna superficiale e pretenziosa, che nemmeno nei momenti più tragici mi ha tolto questa impressione.
Nemmeno gli altri personaggi ci fanno bella figura: l’avvocato ricco che pretende la fedeltà della mantenuta ma vuole ipocritamente mantenere anche il proprio matrimonio di facciata, mostrando chiaramente di considerare la propria amante la livello di una prostituta; la moglie remissiva e sottomessa che sarà sempre lì ad aspettarlo; la fidanzata dell’amico che non ha il coraggio di prendere in mano una situazione per lei umiliante….insomma, oltre a una serie di disgrazie tipiche dei film di questo genere, qui abbiamo pure una serie di personaggi antipatici, fermo restando la bravura dei rispettivi interpreti.

Delusione totale!
A quanto pare, il mio giudizio fu condiviso pure dalla Taylor, che girò il film solo perché costretta da un contratto (avrebbe dovuto pagare una penale molto salata che avrebbe messo in pericolo la sua partecipazione a CLEOPATRA , film a cui l’attrice teneva di più) e che definì il suo personaggio stupido e immorale (certo detto da una che aveva appena fregato il marito alla migliore amica…ma vabbè) e il film di cattivo gusto.
Anche l’Oscar vinto come migliore attrice protagonista (il primo) non soddisfece l’attrice, che sosteneva le fosse stato dato per compassione; in quel periodo infatti si ammalò di una grave forma di polmonite, al punto che si temette per la sua vita.
Insomma, viene da chiedersi : c’è qualcuno a cui questo film sia piaciuto?



2 commenti:

  1. Proprio in questi giorni sto leggendo la biografia di Elizabeth Taylor e non posso che confermare quanto hai scritto...

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  2. Cosa condividi? la mia opinione sul film o le dichiarazioni dell'attrice?

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