SHAKESPEARE IN LOVE, 1998
Regia di John Madden, con Ralph Fiennes (William Shakeaspeare), Gwyneth Paltrow (Viola de Lesseps), Judy Dench (Elisabetta I), Geoffrey Rush (Phlip Henslow),Colin firth (Thomas Wessex).
Londra 1593. William Shakespeare è un autore teatrale oberato dai debiti e che per di più non trova alcuna idea per portare avanti la sua nuova commedia.
Alle prove per scegliere il protagonista del lavoro rimane favorevolmente colpito da un giovane, che si rivela poi essere una ragazza vestita con abiti maschili: Viola de Lesseps, una giovane nobile con la passione del teatro, che sogna di calcare almeno una volta le scene anche se all’epoca alle donne era proibito farlo (anche le parti femminili venivano recitate da uomini). Tra i due nasce l’amore, ma lei è promessa sposa all’arrogante sir Thomas Kent…
Rivisitazione romanzata e altamente inventata della vita del drammaturgo inglese William Shakespeare, rimane (a mio avviso) un classico esempio di film ultra sopravalutati da pubblico, critica e Academy. Della serie (riprendendo il titolo di una discussione anobiana): “Capolavoro questo?!”
Personalmente è uno dei film più brutti e sciocchi che abbia visto in vita mia, non tanto per le invenzioni contenute, ma per l’alto tasso di banalità, zuccherosità, picci picci e pucci pucci e chi più ne ha più ne metta!
Come se ciò non bastasse, la presenza in qualità di protagonisti di due dei miei attori sfavoriti di sempre, gli insipidi, incolori, inespressivi e ad alta carenza di talento Gwyneth Paltrow e Joseph Fiennes (facenti parte del gruppo “raccomandati di Hollywood”, per cui altrimenti non si spiegherebbero le rispettive carriere!) ha ulteriormente inficiato la visione del film, che confesso di aver visto al cinema solo perché trascinata da un’amica e incuriosita dal “film dell’anno”.
Dei due protagonisti ho già detto anche troppo rispetto a quello che meriterebbero (cioè il silenzio), aggiungo solo che non si capisce nemmeno dove stia la sensualità, sia fra di loro come coppia che presi singolarmente: due manici di scopa vicini sono molto più sensuali.
Salvo solo due grandi del cinema, superbi come sempre e che regalano al film quel poco di dignità che ha: Judy Dench nel ruolo della regina Elisabetta e Geoffrey Rush nel ruolo di Philip Henslowe. Oltre a costumi e scenografia, molto accurati. E oltre a Colin Firth in insolita veste di cattivo per il quale ho bellamente parteggiato.
Potrei dire qualcosa di più riguardo al già citato l’alto tasso di banalità, zuccherosità, picci picci e pucci pucci e chi più ne ha più ne metta ,ma oggi non sto bene e quindi preferisco risparmiarmi l’ulteriore sofferenza di rimembrare le scene in qui questo si esprime: anche perché dovrei postare il film per intero, farei prima!
Come detto, essendo sopravalutatissimo nel 1999 vinse sei Oscar su 11 nominations (SIC!!!!!!!), tra cui miglior film (sic! Quando tra gli altri figuravano ELIZABETH e LA VITA E’ BELLA che comunque vinse l’Oscar come miglior film straniero), miglior attrice protagonista Gwyneth Paltrow (sic!quando nella rosa figurava Cate Blanchett per ELIZABETH) e miglior attrice non protagonista, Judy Dench (qui d’accordissimo).
Che vi devo dire….si vede che io di cinema non capisco nulla!
ohhh mi piace questo!
RispondiEliminaadoro le storie d'amore senza via d'uscita :(
Dimentichi anche un uso del linguaggio fintamente shakesperiano :) Non si capiva se volesse riproporre lo stesso Shakespeare oppure Moliere :DDD
RispondiEliminaLorenzo
@Puffola, accidenti, allora ti avrà deluso la mia opinione ;!
RispondiEliminaIn effetti riguardo a questo film credo di essere una mosca bianca...
@Lorenzo: no, non l'ho dimenticato. Semplicemente, ritenevo di averne già avuto abbastanza, per la serie: "NON continuiamo così, NON facciamoci del male!".
A me il film piacque moltissimo. Certo, bisognava prenderlo per quello che era, ovvero un "divertissemente" shakespeariano in salsa romantica, ma una volta assodato questo, lo si poteva gustare.
RispondiEliminaIl fatto è che ci sono tante cose che magari passano inosservate e invece sarebbero importanti: tipo Will Shakespeare (erroneamente preso per Kit Marlowe) in ruolo di redivivo "fantasma", quando nella realtà Shakespeare era noto ai suoi tempi proprio per l'interpretazione dello spettro del padre di Amleto...
Judy Dench è senz'altro una delle cose migliori dell'intero film, Colin Firth invece l'ho apprezzato di più altrove (magari dove non sembrava stupido e spocchioso).