giovedì 16 novembre 2023

L'ultima volta che siamo stati bambini, 2023


 Regia di Claudio Bisio, con Vincenzo Sebastiani (Italo), Alessio di Domenicantonio (Cosimo), Lorenzo Mcgovern (Riccardo), Carlotta De Leonardis (Wanda), Federico Cesari (Vittorio), Marianna Fontana (Suor Agnese), Antonello Fassari (nonno di Cosimo), Claudio Bisio (padre di Vittorio e Italo). 



Roma, 1944: Riccardo, Cosimo, Italo e Wanda sono quattro amici che trascorrono assieme le loro giornate giocando nelle strade devastate dalla guerra. Quando Riccardo, ebreo, viene portato via assieme alla sua famiglia, gli altri tre amici decidono di andare direttamente in Germania a salvarlo. Si incamminano così su un binario di un treno che     ; poco dopo sulle loro tracce si mettono Vittorio, giovane fascista fratello di Italo, e Suor Agnese, una suora del convento in cui Wanda viene cresciuta in quanto orfana....


Tratto dal romanzo omonimo (2021 ) di Fabio Bartolomei, una tenera storia di amicizia come spesso solo quella tra bambini sa essere: forte, sincera, disinteressata, unica. Con vari riferimenti (non credo del tuto casuali) a classici del cinema che trattano questo tema come "I Goonies" e "Stand by me ricordo di un'estate", Bisio racconta una doppia storia ambientata in un'Italia tragicamente allo sbando a causa della guerra e delle leggi razziali.

La storia principale è quella dei quattro protagonisti: quattro bambini di estrazione sociale diversa (un ebreo figlio di commercianti agiati, un'orfana, un popolano figlio di un oppositore mandato al confino e il figlio di un caporione fascista) sono uniti da un'amicizia più salda delle divisioni politiche  e sociali imperanti in quel momento; per loro tutto è un gioco e un'avventura, persino gli allarmi che annunciano l'imminente bombardamento o le leggi razziali che superano agevolmente (dato che Riccardo è ebreo) facendo un "patto di sputo", come nelle migliori alleanze. 


Nulla può dividerli, e difatti quando Riccardo e la sua famiglia vengono portati via dai nazisti durante il rastrellamento del ghetto, per i tre rimasti è del tutto naturale decidere di andare in Germania per liberarli. Equipaggiati di tutto punto (sopratutto Italo, che in virtù del background familiare esegue a puntino tutto quanto ha imparato durante le esercitazioni del sabato fascista), si incamminano sui binari ferroviari dei treni che portavano gli ebrei, in quella che loro non sanno essere la loro ultima avventura di bambini. 

Le scene che vedono protagonisti i quattro bravissimi e giovanissimi attori (Carlotta De Leonardis era già tra gli interpreti de "L'Arminuta") sono di una delicatezza e poetica difficili da riprodurre al giorno d'oggi; a loro si affiancano in un viaggio parallelo, con identica bravura dei loro interpreti, Vittorio (fratello di Italo ed eroe di guerra) e Suor Agnese, la suora dell'orfanotrofio a cui Vanda è più legata. Anche la loro storia è carina e delicata, e ammetto che il mio lato romantico purtroppo ben presente nonostante l'età e le batoste mi ha fatto sperare in quel finale qui solo accennato, ma che si può immaginare sia andato così. 

Ottima fotografia che riprende paesaggi molto belli. 







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