sabato 2 novembre 2019

L'amica geniale, 2018- puntata 3 e 4

Regia di Saverio Costanzo, con Margherita Mazzucco (Lenù). Gaia Gerace (Lila), Anna Rita Vitolo (Immacolata Greco), Luca Gallone (Vittorio Greco), Dora Ro,an (Maestra Oliviero), GEnnaro de Stefano (Rino Cerullo), Giovanni Amura (Stefano Carracci), Eduardo Scarpetta (Pasquale Peluso), Francesca Pezzella (Carmen Peluso), Francesco Serpco (Nino Sarratore), Giovanni Buselli (Enzo Scanno), Elvis Esposito (Marcello Solara), Rosaria Langelotto (Gigliola Spagnuolo), Valentina Acca (Nunzia Cerullo), Alessio Gallo (Michele Solara).



Sono passati tre anni dalla precedente puntata: Lila e Lenù sono cresciute e ormai adolescenti, la prima ha dovuto abbandonare gli studi per dividersi tra l'aiuto alla madre casalinga e quello al padre nella sua bottega, la seconda ha invece potuto proseguire gli studi. Ciò le ha apparentemente divise perchè Lila si mostra gelosa dell'opportunità dell'amica di studiare. Intanto al rione Don Achille Carracci viene ucciso, e il suo posto viene preso da Manuela Solara, il cui figlio Marcello si innamora di Lila e la corteggia, seppure rifiutato...


La prima parte della serie tv "L'amica geniale", tratta dalla celeberrima serie di Elena Ferrante, prosegue e a questo giro, come da trama, sono passati tre anni dal precedente episodio e quindi cambiano gli attori che interpretano i personaggi principali, ora adolescenti o poco più: prima tra tutte le due giovani protagoniste, Lila (qui interpretata da Gaia Gerace) e Lenù (Qui interpretata da Margherita Mazzucco).
Le due nuove giovani attrici non fanno affatto rimpiangere le precedenti attrici- bambine, anzi nonostante riescono mlto bene  a dare continuità ai loro personaggi ora rappresentati in una fase molto delicata della vita: l'ingresso nell'adolescenza, mai facile per nessuno, figuriamoci in quell'epoca e con quel tipo di vita. Per cominciare, le due vengono separate nel loro percorso di istruzione: se i genitori di Lenù pure con dubbi decidono di iscriverla alle medie, quelli di Lila- nonostante l'insistenza della maestra Oliviero che aveva intuito il potenziale dell'alunna- non sono altrettanto lungimiranti e impongono alla figlia di rimanere in casa ad aiutare la madre. Un percorso molto comune alle ragazze dell'epoca, ma completamente inadatto a Lila che, per la frustrazione, finisce per prendere le distanze dell'amica di cui è gelosa, anche se la sua determinazione è così forte che non solo legge da sola tutti i romanzi della biblioteca di quartiere, ma in combutta col fratello Rino comincia a coltivare ambizioni per un allargamento del negozio paterno, progettando addirittura delle nuove paia di scarpe. D'altro canto, viene trattato anche il tema dello sviluppo del corpo femminile nella pubertà e i diversi modi di affrontare questa fase della vita: per Lenù è molto difficile accettarsi e gestire tutti i cambiamenti, al punto che non si riconosce più quando si guarda allo specchio; per Lila invece a queste sensazioni si aggiunge la scoperta di un enorme potere seduttivo nei confronti dei maschi che- almeno per ora- la infastidisce anche se intuisce che è un qualcosa che può usare a suo vantaggio. 


Nel frattempo il quartiere viene sconvolto (si fa per dire visto che per molti risulta essere una liberazione) dall'omicidio di Don Achille, per il quale viene arrestato il padre di Pasquale e Carmen (che però si proclama innocente); la sensazione di libertà che pervade parte del quartiere e che rende felice Lila che vede in questo fatto una svolta dura poco, visto che il posto lo prendono i Solara, che si rivelano essere ancora peggio del predecessore; i loro figli spadroneggiano con prepotenza e in particolare Marcello Solara (che comunque sembra più ragionevole del fratello Michele) mette gli occhi addosso a Lila e comincia a corteggiarla nonostante l'aperta ostilità della ragazza, arrivando ad accattivarsi la povera famiglia facendo loro costosi regali e comprando il televisore..
In generale la narrazione è buona ma purtroppo una critica che è stata mossa a questa serie tv è quella di avere un ritmo troppo lento (a me non è sembrato), e di usare prevalentemente il napoletano (con sottotitoli) come lingua: scelta normalissima se si pensa al contesto in cui si svolge l'azione. Però a molti queste cose hanno dato fastidio, anche se per me personalmente non ritengo siano un difetto. 
Attori bravi e in parte come sempre, a cominciare dalle due giovani protagoniste; per me prodotto più che soddisfacente.






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