venerdì 29 novembre 2019

La paranza dei bambini, 2018

Regia di Claudio Giovannesi, con Francesco di Napoli (Nicola), Alfredo Turitto (Biscottino), Viviana Aprea (Letizia), Ciro Pellecchia (Lollipop), Mattia Piano de Balzo (Briatò), Roberto Carrano (Dentino), Luca Nacarlo (Cristian).


La "paranza" del titolo è quella formata da Nicola e dai suoi amici, gruppo di giovanissimi alle prese con i primi passi nel mondo della camorra. Tutti intorno ai 16 anni, sono nati e cresciuti nel rione di Forcella, si conoscono da una vita e dividono amicizia ed esperienze, compreso il sogno di diventare padroni del quartiere (e magari, in futuro, dell'intera Napoli). Per questo non esiteranno a vendere le loro vite alla camorra...




Tratto dall'omonimo romanzo (2016 ) di Roberto Saviano, è una versione abbastanza fedele dell'opera letteraria e di conseguenza non è un film semplice da vedere, dato l'argomento trattato.
Nel realizzare il suo film il regista ha tratto ispirazione dal genere criminoso di maestri come Scorsese e De Palma, attento però a non forzare la mano e non perdere le caratteristiche della realtà napoletana narrata da Saviano. Come interpreti principali è stato scelto un gruppo di attori giovanissimi e quasi tutti esordienti, e nonostante ciò molto bravi nel caratterizzare i loro personaggi, giovanissimi vittime e carnefici allo stesso tempo in un sistema di vita che difficilmente lascia scampo. La loro ferocia e l'ambizione che li divora e che sarà anche causa della loro fine convivono tranquillamente con ingenuità e tenerezze tipiche di molti adolescenti, quali alla fine essi sono.
Come già sottolineato nella recensione al romanzo, non tutti di loro provengono da famiglie malavitose, ad esempio proprio Nicola è figlio di un insegnante di ginnastica e di una stiratrice; eppure in un contesto di quel tipo è estremamente difficile rimanere non farsi accalappiare da logiche criminali, tant'è che il ragazzo- nonostante abbia visto che cosa comporta la richiesta del pizzo per i commercianti, data l'esperienza della stireria materna- si ritrova a pensare che una volta diventato lui il capo eliminerà il pizzo ma solo per quelli del suo quartiere. Chi riesce a restare fuori totalmente da questa logica- come il padre- viene visto come un debole e un deficiente; tant'è vero che colpisce anche la debolezza di questi adulti che - nonostante s rendano perfettamente conto della strada su cui si sono incamminati i figli- non fanno nulla per impedirglielo nonostante non approvino (la scena dove la madre abbraccia Nicola dopo che gli ha comprato i mobili nuovi è emblematica in questo senso). 

Film molto duro data la tematica che affronta, e con un senso di cupezza e tragedia sempre incombente, non è proprio per i palati di tutti; eppure a mio avviso vale la pena di vederlo (è anche molto meno pesante di "Gomorra", sempre tratto da un romanzo dello stesso autore); come tema principale della colonna sonora è stato scelto "No surprises", un brano dei Radiohead che musicalmente mi sembra molto azzeccato (ma non conosco il testo della canzone). 
Il film ha vinto l' Orso D'Argento per la migliore sceneggiatura al Festival di Berlino 2019, ottenendo anche una candidatura per l'Orso D'oro come miglior film.

Visto al cinema a marzo 2019






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