giovedì 11 gennaio 2018

Come un gatto in tangenziale, 2017

 Regia di Riccardo Milani, con Antonio Albanese (Giovanni ), Paola Cortellesi (Monica), Sonia Bergamasco (Luce), Alice Maselli (Agnese), Simone De Bianchi (alessio), Claudio Amendola (Sergio), Alessandra e Valentina Giudicessa (SueEllen e Pamela).



Giovanni lavora per una think Tank che si ripropone come obiettivo principale quello di riqualificare le periferie. L'uomo vive con la figlia 13enne Agnese, mentre la ex moglie Luce si è momentaneamente trasferita in Provenza per coltivare lavanda.
I solidi principi di uguaglianza sociale con cui i due ex coniugi hanno cresciuto la figlia vengono messi a dura prova quando Agnese presenta al padre il fidanzatino Alessio, che vive in una borgata romana tra le più disagiate assieme alla madre Monica, che si arrabatta in mille modi, e alle zie Pamela e Sue Ellen, disoccupate con la mania del furto compulsivo, mentre il padre Sergio è in carcere.
Se però Giovanni non accetta tale situazione anche Monica dal canto suo non fa salti si gioia, consapevole della diversità tra i due ambienti....


Il mio primo film al cinema del 2017 è questa simpatica commedia su un tema non certo nuovissimo (il contrasto tra borgatari delle periferie e radical chic che parlano a nome loro ma vivono in quartieri ricchi), ma narrato con una comicità garbata che lascia spazio anche alla riflessione.
Abbiamo ovviamente due protagonisti che più diversi non si può: da una parte Giovanni ex contestatore appartenente alla Roma- bene che si impegna per le periferie senza evidentemente avere cognizione di cosa sta effettivamente trattando; dall'altra Monica, borgatara dalla vita segnata da fin troppe sfortune, che grazie a lavoretti precari mantiene sia il figlio 13enne che le due sorelle disoccupate e Leosini-dipendenti (non perdono una puntata di "Storie maledette"). Due persone che non si incontrerebbero mai se non fosse per il "primo amore" dei rispettivi figli, che in barba alla diversità dei rispettivi ambienti d'origine incominciano una storia d'amore. In pochissimo tempo viene fuori l'ipocrisia di Giovanni, che assieme alla ex moglie Luce ha educato la figlia inculcandole principi di liberalità e uguaglianza sopratutto verso quelli che ritiene "gli ultimi", ma che evidentemente non ha mai conosciuto; anche Monica d'altra parte, non è priva di pregiudizi: anche lei ritiene che chi sta bene è stronzo ed egoista, e così è sicura che Agnese farà soffrire suo figlio. In effetti l'unica cosa che i due hanno in comune da subito è proprio la contrarietà alla relazione. 

Pian piano però, frequentandosi quasi per caso per amore dei ragazzi, inevitabilmente i due si avvicineranno: sono entrambi genitori single, entrambi con speranze e sogni della gioventù falliti...insomma avverrà la contaminazione di cui Giovanni ha tanto parlato riguardo alle periferie ma non ha mai conosciuto, e che invece Monica vive ogni giorno  a causa dei vicini stranieri che cucinano cibi puzzolenti, o di quellu che parcheggiano la roba sul pianerottolo.
Molto bravi entrambi i protagonisti, la spalla Sonia Bergamasco nel ruolo della tipica radical chic che lo scontro con la realtà butterà molto giù, e sopratutto due personaggi abbastanza particolari- a mio avviso: le gemelle SueEllen e Pamela (si capisce subito l'origine dai nomi), sorelle di Monica, disoccupate con la mania del "furto compulsivo" di qualunque cosa capiti loro sottomano e Leosino- dipendenti, visto che non perdono una puntata di "Storie maledette": e proprio per questo Franca Leosini - personaggio imitato più volte dalla Cortellesi- appare in un piccolo cameo nel ruolo di sè stessa.
E poi insomma....Roma è sempre Roma, anche nelle borgate!


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