venerdì 20 giugno 2014

Tiberio Mitri- Il campione e la Miss, 2011





Regia di Angelo Longoni ,con Luca Argentero (Tiberio Mitri), Martina Stella (Fulvia Franco), Giuliano Oppes (Jake La Motta), Paola Sambo (madre di Tiberio), Eleonora Ivone (madre di Fulvia),Giancarlo Previati (Pagani).

Trieste 1948: due dei personaggi più amati del momento, il pugile Tiberio Mitri, campione italiano dei pesi medi, e la Miss Italia Fulvia Franco, si innamorano e si sposano. Già famosi e amati singolarmente, lo diventano ancora di più come coppia, in un’Italia appena uscita dal disastro della guerra e con tanta voglia di ricominciare. Ma i due giovani sposi sono anche molto ambiziosi riguardo alle rispettive carriere; lui sogna di vincere il titolo mondiale, lei di diventare una diva di Hollywood.
La loro grande occasione si presenta quando a Tiberio viene proposta una sfida storica: conquistare il titolo mondiale battendosi nientemeno che con Jake La Motta. Tiberio e Fulvia partono quindi per l’America, ma i loro sogni si infrangeranno miseramente….



Ai più oggi i loro nomi non dicono nulla (anche se di lui forse qualcuno ricorda la triste fine nel 2001), ma nell’Italia del dopoguerra Tiberio Mitri e Fulvia Franco furono molto di più che una celebre coppia vip come ce ne sono tante oggi; per gli italiani, da poco usciti dalla seconda guerra mondiale e ancora sofferenti nel tentativo di ricostruire il Paese, rappresentarono proprio lo spirito della nazione, la voglia di riscatto, di tornare a essere felici dopo tante sofferenze, la possibilità di farcela dopo grandi sforzi e sacrifici. Forse al giorno d’oggi per molti di noi è difficile comprendere lo spirito di quell’epoca ormai lontana, dove nonostante tante disgrazie c’era ancora una certa ingenuità e soprattutto ottimismo, e dove lo sport non era ancora quella macchina da soldi che sforna miti usa e getta e si basa prevalentemente su interessi economici, ma era considerato un’arte di tutto rispetto, e quindi gli sportivi (in quegli anni soprattutto calciatori, ciclisti e pugili) erano davvero dei talenti nel loro genere amati, ammirati e portatori di valori sani e alla portata di tutti.

E dove una Miss Italia veniva considerata alla stregua di una diva hollywoodiana (siamo sinceri: molti di noi non sanno nemmeno il nome della vincitrice di quest’anno, figuriamoci quelli degli anni precedenti!), un modello per le ragazze e donne al pari delle più celebri attrici. 
Inoltre entrambi erano triestini, città particolarmente martoriata da varie lotte; fu molto facile issarli sul piedestallo della notorietà, facendoli diventare gli idoli di tutti coloro che sognavano di diventare qualcuno e realizzarsi pur essendo nati poveri (anche se a dire la verità,l’unico povero della coppia era lui, la cui madre fu costretta a lasciarlo in un istituto perché rimasta vedova non poteva mantenere tutti i figli;lei invece era di famiglia borghese ma impoverita dalla guerra e dalle manie di grandezza della madre).
Purtroppo a quanto pare la coppia non resse a tutto ciò; ed è questo l’aspetto su cui si concentra particolarmente la fiction; il messaggio principale sembra essere proprio questo, che anche un grande amore e una grande passione , come indubbiamente è quello tra i due protagonisti, può rimanere vittima delle ambizioni personali e del peso della fama.
La fiction mi è piaciuta, anche se certo è impossibile non notare la visione maschilista con cui viene raccontata la storia: vedendola, pare infatti di sentire regista e sceneggiatori che si accodano al coro dei pettegolezzi dell’epoca, secondo cui se Mitri perse il famoso incontro contro Jake La Motta nel 1950 e passò quindi un periodo di crisi la colpa fu tutta della moglie, che non accettò di mettersi da parte per dedicarsi unicamente la ruolo di moglie e sostegno del compagno, ma cerco di sfruttare l’occasione americana (e non solo quella) per crearsi una propria carriera. La Franco viene infatti dipinta un po’ come presuntuosa ed egoista, una donna che avendo vinto Miss Italia si era montata la testa al di là delle sue reali qualità artistiche (anche se vengono mostrati i suoi sforzi per migliorare prendendo per anni lezioni di recitazione,portamento e dizione e tutto quello che poteva servire) e che quindi con i suoi capricci riduce in rovina il talentuoso marito; motivo per cui la fiction, la cui messa in onda era inizialmente prevista per marzo, è stata poi bloccata dal nipote della coppia che fece causa (perdendola) al regista, ritenendo offensivo e poco veritiero il ritratto di sua nonna.
Vista la sua dimenticabile carriera, è probabile che la giovane Miss avesse davvero degli obiettivi più grandi di lei, ciononostante non vedo perché non avrebbe dovuto cercare di affermarsi ugualmente! 

Tra i due attori il più bravo è Luca Argentero in un ruolo molto fisico nel quale l’attore si è calato a tal punto da perdere 10 kg per raggiungere lo stesso peso del vero Tiberio Mitri e da rompersi le costole durante gli allenamenti di pugilato,mentre Martina Stella, attrice a mio avviso così così, riesce a dare comunque credibilità al personaggio della Franco, nonostante qualche broncio di troppo, il cui bel fisico è sicuramente valorizzato dai costumi anni ’40 e ’50. Entrambi gli attori hanno imparato il triestino per interpretare la fiction.
E’ una storia a suo modo appassionante, anche perché le vicissitudini della coppia si inseriscono in un contesto storico particolare e ben delineato e con personaggi di contorno validi, che può interessare a chi ama particolarmente questo periodo, ma anche a chi vuole vedere una bella storia d’amore e di passione….seppure, non a lieto fine (e questo lo metto solo perché, essendo comunque personaggi famosi, il finale o è già conosciuto o facilmente conoscibile anche se non si guarda la fiction).



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