venerdì 7 marzo 2014

Gli anni spezzati- L'ingegnere, 2014



Regia di Graziano Diana , con Alessio Boni (Giorgio Venuti ), Paola Pitagora (Nonna Assunta ), Giulia Michelini (Valeria Venuti ), Christiane Filangieri (Clara Costi ), Arianna Jacchia (Silvia Venuti), Enzo DE Caro (Walter Grimaldi), Flavio Pistilli (Gianni Panara).

Torino, 1979: Giorgio Venuti è un'ingegnere  della Fiat.Vedovo, vive con le due figlie Valeria e Silvia e la suocera Assunta.
La vita della città in quegli anni non è semplice: i terroristi la fanno da padroni uccidendo e gambizzando chiunque non ritengano degno senza alcuno scrupolo, come non si fanno alcuno scrupolo di compiere azioni dimostrative che consistono nello sparare agli studenti del corso di economia aziendale in Fiat o sabotare il funzionamento dell'ospedale cittadino- in cui lavora Walter, il migliore amico di Giorgio- mettendo a rischio la vita di pazienti innocenti.
Un giorno a Walter viene chiesto di redigere le lettere di licenziamento per 75 operai sospettati di collaborare in qualche modo con i terroristi; sarà solo la prima delle vicende che porterà il nostro protagonista ad entrare nel mirino dei terroristi, dei quali oltretutto fa parte- a insaputa del padre- la figlia Valeria....

L'ultima parte della fiction dedicata agli anni di piombo riunisce, dietro a una vicenda fittizia, varie vicende e personaggi realmente esistiti e accaduti nella Torino degli anni di piombo (Torino fu una delle città più colpite dal fenomeno del terrorismo).
La figura del protagonisti Giorgio Venuti è ispirata a vari ingegneri presi di mira in quegli anni (alla Fiat e non solo) per il loro lavoro all'interno delle fabbriche dei padroni (e due di loro che furono uccisi, Carlo Ghiglieno e Carlo Ala, vengono ricordati durante la storia): persone che si trovarono ad essere prese di mira unicamente perchè facevano il loro lavoro, sia pure poco simpatico dato che spesso dovevano decidere di licenziamenti  o provvedimenti contro operai che propagandavano il terrorismo in fabbrica.
Alessio boni interpreta con bravura e convinzione il ruolo del protagonista, persona retta che cerca di vivere al meglio nei vari ruoli della sua vita, professionista, padre,amico che si ritrova a prendere coscienza della situazione in cui versa la sua città e ad agire di conseguenza, oltre ad affrontare grandi dolori: la morte dell'amico e la scoperta che sua figlia è una terrorista). Gli interrogativi, gli esami di coscienza non mancano e sono spietati ma alla fine Giorgio Venuti riuscirà a far prevalere la sua integrità e onestà ache davanti alle prove più dure (non condivido comunque il suo gesto finale).
Accanto a lui, Paola Pitagora nel bel ruolo della suocera Assunta che lo aiuta in casa con le figlie, Enzo Decaro nel bel ruolo del medico ucciso dagli spietati terroristi perchè faceva il suo dovere, e le due convincenti figlie: una troppo umana Giulia Michelini (non mi è piaciuta tutta questa concentrazione verso i suoi presunti problemi che l'hanno portata sulla strada del terrorismo, l'ho trovata una povera stupida piagnona, incapace di provare qualsiasi sentimento- nemmeno per l'amico di famiglia che lei stessa ha contribuito a uccidere!- se non per le proprie pene....) e una sensibile Arianna Iacchia nel ruolo della figlia Silvia.
Tra le varie vicende fittizie che si ispirano a storie vere, l'uccisione del barista Carmine Civitate da parte di un gruppo di terroristi di Prima Linea, l'uccisione del medico Luigi Marangoni (in realtà direttore del Policlinico di Milano), l'occupazione della Scuola di formazione aziendale con successiva gambizzazione di studenti e docenti (sempre dai soliti di Prima Linea, attivissimi in quel di Torino).





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