mercoledì 4 gennaio 2023

Un mostro a Parigi (Un monstre a Paris), 2011


 Regia di Bibo Bergeron, con le voci italiane di: Arisa (Lucille), Enrico Brignano (Raoul), Raf (Francoeur), Enzo Decaro (Emile),


Parigi, 1900: Emile e Raoul sono due amici che un giorno, mentre si trovano per caso nel laboratorio di uno scienziato, mescolando fra di loro alcune boccette senza accorgersene creano una strana pozione che colpisce una pulce che si trova sul pavimento. Quest'ultima cresce trasformandosi in un mostro, che fuggendo da laboratorio cerca un nascondiglio dato che tutti hanno paura di lui. 

Il  nuovo essere trova rifugio presso Lucille, giovane aspirante cantante di cui Emile è innamorato, la quale lo ribattezza Francouer e, dopo aver scoperto che è dotato di una meravigliosa voce e di particolari abilità musicali, decide di inserirlo nel suo spettacolo.....




Ho molto apprezzato questo bel cartone dall'impianto ancora classico, e con un'animazione che, seppure non essendo più "vecchio stile" per ovvi motivi, tuttavia si mantiene pulita e non particolarmente pesante o calcata come purtroppo avviene al giorno d'oggi.

La storia- ambientata nella Parigi dei primi anni del '900 e vagamente ricordante "Il fantasma dell'Opera"- è quella di Francouer, una pulce che dopo aver subito gli effetti di una strana pozione creata per sbaglio da due amici pasticcioni, Emile e Raoul, si trasforma in un mostro che ha però una voce meravigliosa e un innato talento musicale. Viene adottato da Lucille, una giovane aspirante cantante di cui Raoul è innamorato, che conquistata dalle sue doti cerca di aiutarlo a inserirsi nel nostro mondo dopo averlo opportunamente travestito; si arriva al punto che Francouer viene assunto come "spalla2 di Lucille nel suo spettacolo ottenendo enorme successo. 






Parallelamente assistiamo alla parte sentimentale del film, con la formazione di due coppie di innamorati (Lucille/ Raoul ed Emile/   ), e sopratutto alla parte d'azione, dove Francouer viene preso di mira dal cattivo di turno, il prefetto Maynott, pronto a ucciderlo con lo scopo di farsi passare per l'eroe della città. 

Un cartone intelligente ma senza essere pesante- come purtroppo sembra essere di moda tra molti cartoni di oggi- e sopratutto senza perdere di vista il pubblico infantile cui dovrebbe essere principalmente indirizzato; personaggi non banali, una sceneggiatura ben scritta che sorregge il tutto, un buon ritmo e una buona dinamica fra momenti divertenti e più seri caratterizzano questo intelligente cartone che purtroppo ha avuto scarso successo. Per la versione italiana aggiungiamoci anche il doppiaggio, con artisti del calibro di Raf e Arisa nelle parti cantanti.










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