domenica 14 novembre 2021

Marylin ha gli occhi neri, 2021


 Regia di Simone Godano, con Stefano Accorsi (Diego), Miriam Leone ( ),Thomas Trabacchi (Paris), Marco Messeri (Aldo).



Diego è un uomo affetto da balbuzie che derivano da problemi di contenimento delle proprie frustrazioni, che lotta per l'affidamento della figlia Bianca dopo la separazione; Clara è un aspirante attrice affetta da mitomania ce inventa bugie così credibili che finisce per convincersi lei stessa della propria personale rappresentazione della realtà. I due si incontrano durante una terapia di gruppo con uno psichiatra, reso obbligatorio per motivi diversi: nasce un amicizia che li porterà a dare vita- assieme agli altri pazienti della terapia di gruppo- a un ristorante....




Film commedia con toni drammatici, tratta il tema sempre spinoso della diversità mentale con leggerezza ma non troppo, cercando di "normalizzarla" (cosa per me spesso sbagliata, ma tant'è).

I due protagonisti  vivono una drammatica realtà, quella del disturbo mentale, che inficia le loro vite e anche quelle di chi gli sta attorno: Diego non sa gestire le proprie frustrazioni e per questo dopo il divrozio può vedere la figlia solo con colloqui svolti in presenza di altre persone, tant'è che ne rischia seriamente l'affidamento; Clara è una bugiarda cronica  che è riuscita addirittura a inventarsi una carriera di attrice inesistente per quanto desiderata e inseguita, per tacere del resto. Sarà proprio la fantasia di quest'ultima, incanalata alla fin fine in uno scopo "serio", a dare il via all'avventura del "Monroe" un ristorante con piatti originalissimi e intrattenimento interamente gestito da Diego, Clara e i loro compagni della terapia di gruppo, se possibile messi peggio di loro (un uomo con manie di persecuzione, una donna con la sindrome di Tourette e altri),il tutto sotto l'occhio vigile dello psicologo che li segue, intenzionato a responsabilizzarli e a fare in modo che si concentrino su qualcosa che non sia sè stessi e i propri problemi, instaurando una collaborazione con gli altri compagni di ventura. 

E la cosa incredibilmente riesce, dato che non solo  il locale diventa di culto ma che Diego grazie ad esso recupera il rapporto con la figlia, e anche gli altri pazienti riescono a trovare una propria dimensione lavorativa e sociale. Il film è ben scritto, diretto e recitato, era molto facile cadere nella retorica con questo tipo di tematica ma qui per fortuna non succede.

Funziona in maniera particolare la coppia Accorsi- Leone, anche se lei francamente è la tipica persona che nessuno vorrebbe incontrare sul proprio cammino; spiace dire così di una personaggio comunque fragile e il cui comportamento è dovuto a problemi psicologici, ma in non pochi momenti ho provato molto fastidio per il suo atteggiamento teso sopratutto al voler avere sempre ragione.











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