lunedì 12 novembre 2018

Il padrino- parte III, 1990



Regia di Francis Ford Coppola, con Al Pacino (Michael Corleone), Andy Garcia (Andrew Mancini), Diane Keaton (Kay Corleone), Sofia Coppola (Mary Corleone)



1979: ormai sessantenne, Michael Corleone vive solo e amareggiato la sua vecchiaia. Quando la sorella Connie gli rivela di aver conosciuto Vincent Mancini, figlio illegittimo del loro fratello Sonny e quindi loro nipote, Michael decide di "adottarlo" e farne il suo erede, coinvolgendolo negli affari di famiglia....




A dire la verità non credo si sentisse il bisogno di una terza parte, dopo la seconda che è praticamente un capolavoro, ma tant'è, evidentemente la moda del "raschiamo il barile" non è certo cosa odierna. Ed ecco quindi il tramonto di Michael Corleone e del suo impero malavitoso: in quanto tale quindi, un film triste, poco epico se paragonato ai precedenti, ma se vogliamo anche coerente con questo tipo di storia, che in quanto tratta di mafia non può certo avere un lieto fine.
Sono passati vent'anni dalla precedente parte, e Michael ormai è vecchio e stanco, oppresso dal peso delle disgrazie capitate e causate, inasprito dai conflitti familiari che non ha saputo evitare (il culmine, a mio avviso, si è raggiunto nel secondo episodio con l'uccisione del fratello Fredo), rimasto solo dopo che Kay lo ha lasciato, e se vogliamo non troppo contento nemmeno come padre, visto che il figlio Anthony si mostra non solo completamente disinteressato alle questioni di famiglia, ma le disprezza proprio, preferendo buttarsi in una carriera come cantante lirico. L'unica a portare un po' di consolazione al vecchio boss è la figlia Mary, giovane donna brillante che si occupa di varie associazioni di beneficenza intitolate alla nonna Carmela Corleone.
L' improvvisa riscossa sembrerebbe arrivare dalla scoperta di un nipote che non sapeva di avere, Vincent Mancini (Figlio illegittimo del fratello Sonny e di una sua amante):  sembrerebbe lui l'erede ideale, tant'è che Michael non esita a farlo entrare al suo servizio per istruirlo. Purtroppo tra intrighi familiari e non, gli andrà male anche stavolta fino ad arrivare alla punizione più terribile: l'uccisione di Mary in un attentato a lui rivolto.
La storia in realtà funziona abbastanza, gli interpreti anche, a parte la giovanissima Sofia Coppola un po' troppo rigida e inespressiva che per fortuna cambierà con successo carriera e diventerà regista; il fatto è che manca proprio quel qualcosa che io chiamo "quid", altri "Chimica" o come preferite, in un film sostanzialmente inutile, seppure non brutto.




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