sabato 18 aprile 2015

Non ci resta che piangere, 1984



Regia di Massimo Troisi e Roberto Benigni, con Massimo Troisi (Mario ), Roberto Benigni (Saverio), Amanda Sandrelli (Lia), Paolo Bonaccelli (Leonardo Da Vinci),Carlo Monni (Vitellozzo),Iris Peynado (Astriha).


Saverio e Massimo, due amici rispettivamente maestro e bidello nella stessa scuola elementare, stanno viaggiando in auto quando, per evitare un passaggio a livello famoso per la sua lungaggine, decidono di fare il giro prendendo una stradina secondaria; sorpresi da una tempesta, si accorgono di essere stati catapultati indietro nel tempo fino al 1492. dopo il primo momento di smarrimento i due concepiscono un ambizioso progetto: andare a Palos per impedire la partenza di Cristoforo Colombo e cambiare così la Storia....



A 31 anni di distanza il 2 marzo è tornato nei cinema in versione restaurata una delle commedie italiane più amate, il cui titolo deriva da una poesia del Petrarca.
a rivederlo dopo tanti anni, non si può non provare un moto di nostalgia per il grande Troisi, scomparso troppo presto nel 1994,personaggio che tanto ha dato e tanto avrebbe potuto ancora dare al cinema italiano; la comicità dell'attore napoletano, unita a quella (diversa ma complementare) del  toscanaccio per eccellenza danno vita  un film per molti aspetti sui generis anche rispetto al genere della commedia, in cui i due attori lasciati a briglia sciolta ci regalano alcune delle più divertenti sequenze del cinema italiano: ad esempio l'incontro con Leonardo Da vinci o il passaggio della dogana o ancora, Troisi che per corteggiare la damigella Amanda Sandrelli si spaccia per compositore di canzoni italiane di ogni tipo, da "fratelli D'Italia" a "Volare"...tutto il film è comunque meritevole; per la sottoscritta poi c'è il particolare di non secondaria importanza di vedere messo in scena uno dei suoi desideri più grandi: riuscire ad andare a ritroso nel tempo, anche se io personalmente vorrei finire negli anni '60.
Bellissimi paesaggi e una sorta di vena poetica nella narrazione fanno di questo film uno dei titoli più celebri del cinema italiano, di non facile classificazione,mai scontato ma sempre piacevole da rivedere.
I suoi 31 anni non li dimostra proprio!





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