Regia di Mario Soldati, con Sofia Loren (Nives), Rick Battaglia (Gino Lodi),Lise Bourdin (Tosca).
La giovane Nives vive nella valli di Comacchio e conduce una vita misera e solitaria, dato che è orfana di entrambi i genitori. Si innamora del contrabbandiere Gino, il quale l'abbandona non appena essa gli comunica di essere incinta; per vendetta Nives lo denuncia ai carabinieri facendolo arrestare.
Un anno dopo Gino esce dl carcere in cerca di vendetta....
Melodrammone anni '50 per molti aspetti simile a "Riso amaro", è il film che dopo la sudata gavetta confermò definitivamente Sofia Loren come star cinematografica, cosa in cui l'attrice fu indubbiamente aiutata dalla sua prestanza fisica che talvolta, a mio avviso, rischia di oscurare le sue doti recitative drammatiche.
La storia, come da trama, è tragica e toccante: Nives è una giovane donna sola che per vivere fa l'operaia alla marinatura delle anguille e che tasta con mano l'invidia che provoca il suo essere bella, esuberante e sola (vedasi come esempio la scena della festa), pagando di persona il suo orgoglio che dovrebbe invece farle onore. Toccante e altamente drammatica la sequenza della ricerca del piccolo Tonino, si intuisce già cosa è successo pur non vedendolo subito; certo, il fatto che tra gli sceneggiatori del film figurino Giorgio Bassani, Pierpaolo Pasolini e Alberto Moravia non evita tutta una serie di stereotipi che comunque in questo tipo di film ci sta anche; tra gli attori (non memorabili, perlomeno per me, Loren a parte) figurano anche veri popolani operai e tagliatori di canne della zona, che, almeno per quanto riguarda la seconda parte, rimangono più impressi.
Certo è che la storia del povero bimbo non può non muovere anche gli animi più duri.....!
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