lunedì 14 giugno 2021

Le sei mogli di Enrico VIII (The private life of Henry VIII), 1933


 Regia di Alexander Korda, con Charles Laughton  (Enrico VIII), Merle Oberon (Anna Bolena), Elsa Lanchester (Anna di Cleves),Wendy Barrie (Jane Seymour), Binnie Barnes (Caterina Howard), Everley Gregg (Caterina Parr), Robert Donat (Tommaso Culpeper).



Inghilterra, 1536: dopo aver fatto giustiziare la seconda moglie Anna Bolena per tradimento, Enrico VIII sposa Jane Seymour, che muore poco dopo dando alla luce l'erede al trono, principe Edoardo. Poco dopo Enrico Sposa la principessa tedesca Anna di Cleves, ma questo matrimonio non viene consumato e i due divorziano di comune accordo; è la volta della giovane Caterina Howard, destinata a finire come la cugina Anna Bolena, ed infine di Caterina Parr, che sopraviverà al marito.....



Come da trama e da titolo, il film ripercorre la vita matrimoniale di Enrico VIII, personaggio che non ha certo bisogno di presentazioni. E lo fa in modo altamente romanzato, dato che quasi tutta la storia  e i personaggi delle mogli sono completamente stravolte, scelta che forse il regista ha fatto per tenere il film sui toni della commedia nonostante la trama reale non ha molto di questo genere. Difatti, il film salta completamente sia la prima moglie Caterina D'Aragona -con la motivazione data dalla voce fuori campo che "era una donna perbene quindi di alcun interesse" (WTF??????)- che la seconda Anna Bolena e tutta la parte riguardante lo scisma anglicano; si inizia direttamente il giorno dell'esecuzione della Bolena (interpretata in un bel cameo dall'attrice Merle Oberon), mentre Enrico fa già progetti matrimoniali con la giovane Jane Seymour. Viene poi stravolta la storia con Anna di Cleves (in meglio per lei, visto che viene dipinta come una furbacchiona che riuscì a scampare nel migliore dei modi a un matrimonio indesideratissimo), Caterina Howard (la parte più cospicua del film, Caterina viene dipinta come la più importante per Enrico, almeno fino alla tragedia ) e infine Caterina Parr (dipinta praticamente come la badante rompiscatole dell'ormai anziano sovrano). 


La storia quindi fila in modo abbastanza veloce e - come sopra detto- con un tono sempre un po' leggero, che peraltro in almeno due momenti ci dà un'idea di come le esecuzioni pubbliche venivano ritenute una specie di "spettacolo" al quale era meglio non mancare. Quello che funziona molto bene in questo film è l'interpretazione di Charles Laughton (che per questo vincerà il premio Oscar come migliore attore protagonista, che presenta un Enrico VIII perfettamente aderente con l'immagine storiografica che ne viene data, sia fisicamente che come psicologia (esuberante, godereccio ma in fondo incapace di amare e farsi amare), unita ad una buonissima e ricca ricostruzione di ambienti e costumi.

Curiosità: Elsa Lanchester, l'attrice che interpreta Anna di Cleves, era la vera moglie di Charles Laughton e Merle Oberon (Anna Bolena) qualche anno dopo sposerà il regista Korda; Charles Laughton riprenderà di nuovo il ruolo di Enrico VIII in un breve cameo nel film "La regina vergine" (1953), versione romanzata della vita della figlia Elisabetta I. 





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