giovedì 28 settembre 2017

Nel mondo di Alice, 1971




Regia di Guido Stagnaro, con Milena Vukotic (Alice),Ave Ninchi (Regina di Cuori),Franca Valeri (La Duchessa), Giustino Durano (il Cappellaio Matto), Bruno Lauzi (Trullalì), Ricky Gianco (Trullalà).


La piccola Alice sta seguendo la noiosa lezione di storia tenutale dalla sorella Anna, quando all’improvviso la sua attenzione viene attratta da un bizzarro e misterioso coniglio bianco che corre dicendo di essere in ritardo; la bambina lo segue e quando lui entra nel buco di un albero, anche lei vi scivola dentro, finendo in un tunnel che sbuca nel fantastico Paese delle Meraviglie. Qui Alice, mentre cerca il coniglio, vivrà mille avventure bizzarre con personaggi come il Cappellaio Matto, lo Stregatto, la Regina di Cuori, il Leprotto Bisestile, Pinco Panco e Panco Pinco.Ma non sarà solo un sogno?



E' proprio vero che non si finisce mai di imparare: girovagando per il sito Rai ho scoperto esserci anche uno sceneggiato italiano su "Alice nel paese delle meraviglie", la mia fiaba favorita quando ero piccola, che ancora adoro. Ovviamente me lo sono guardata, e seppure non possa dire di essermelo goduta fino in fondo l'ho apprezzato in quanto ben fatto e originale rispetto anche a molte versioni straniere.

La protagonista stavolta è interpretata da Milena Vukotic,che nonostante sia universalmente nota come la Pina di Fantozzi e la nonna di "Un medico in famiglia" è un'attrice con alle spalle un vasto curriculum sia cinematografico che teatrale. Qui è mattatrice quasi assoluta dato che anche i personaggi secondari sono molto defilati nonostante siano anch'essi interpretati da grandi del cinema e del teatro: ma è Alice, con il suo viso buffo, le sue riflessioni un po' saccenti e il suo scontro con il mondo reale e quello ideale il vero fulcro della storia. La rappresentazione si muove su fondi colore pastello e con disegni originali opera del disegnatore Emanuele Luzzati, che ha realizzato anche la sigla cantata dalla stessa Vukotic. Alcune situazioni forse sono tirate un po' per le lunghe, ma lo sceneggiato riesce a coprire tutto il libro e alla fine la sensazione che si ha è quella davvero di svere appena visto un sogno, come capitato ad Alice.
Da riscoprire.







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