sabato 11 aprile 2015

La donna del fiume, 1954


Regia di Mario Soldati, con Sofia Loren (Nives), Rick Battaglia (Gino Lodi),Lise Bourdin (Tosca).


La giovane Nives vive nella valli di Comacchio e conduce una vita misera e solitaria, dato che è orfana di entrambi i genitori. Si innamora del contrabbandiere Gino, il quale l'abbandona non appena essa gli comunica di essere incinta; per vendetta Nives lo denuncia ai carabinieri facendolo arrestare.
Un anno dopo Gino esce dl carcere in cerca di vendetta....


Melodrammone anni '50 per molti aspetti simile a "Riso amaro", è il film che dopo la sudata gavetta confermò definitivamente Sofia Loren come star cinematografica, cosa in cui l'attrice  fu indubbiamente aiutata dalla sua prestanza fisica che talvolta, a mio avviso, rischia di oscurare le sue doti recitative drammatiche.
La storia, come da trama, è tragica  e toccante: Nives è una giovane donna sola che per vivere fa l'operaia alla marinatura delle anguille e che tasta con mano l'invidia che provoca il suo essere bella, esuberante e sola (vedasi come esempio la scena della festa), pagando di persona il suo orgoglio che dovrebbe invece farle onore. Toccante e altamente drammatica la sequenza della ricerca del piccolo Tonino, si intuisce già cosa è successo pur non vedendolo subito; certo, il fatto che tra gli sceneggiatori del film figurino Giorgio Bassani, Pierpaolo Pasolini e Alberto Moravia non evita tutta una serie di stereotipi che comunque in questo tipo di film ci sta anche; tra gli attori (non memorabili, perlomeno per me, Loren a parte) figurano anche veri popolani operai e tagliatori di canne della zona, che, almeno per quanto riguarda la seconda parte, rimangono più impressi.
Certo è che la storia del povero bimbo non può non muovere anche gli animi più duri.....!






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