giovedì 12 febbraio 2015

Basta che funzioni (Whatever works), 2009



Regia di Woody Allen, con Evan Rachel Wood(Melody), Larry David(Boris), Ed Begley jr(John), Patricia Clarkson(Marietta), Henry Cavill (Randy).

L’ipocondriaco, pessimista e cinico Boris, ex professore di fisica che ora vive in un quartiere ultra popolare, si trova suo malgrado a soccorrere e successivamente ospitare in casa Melody, una giovane donna scappata di casa che vive per strada.
Inizialmente la convivenza non è delle migliori, ma col passare del tempo l’accondiscendenza di Melody conquista Boris e i due,nonostante la notevole differenza d’età e di cultura. Boris fa in qualche modo da Pigmalione per la ragazza, dolce ma sciocchina, ma le cose si complicano quando arriva la madre di Melody,la casalinga disperata Marietta, sulle tracce della figlia…

Questo film di Woody Allen, altro regista fra i miei preferiti, mi è piaciuto davvero molto, e a quanto pare anche alle altre persone che erano in sala. Ho riso molto alle battute caustiche e situazioni surreali in cui viene trascinato, suo malgrado, il cinico protagonista Boris, un uomo che se lo conoscessi nella realtà giudicherei un vero rompiballe!Indimenticabile la sua mania di cantare “tanti auguri a te”ogni volta che si lava le mani, perché crede che questo rituale allontani i germi….e quando tenta due volte il suicidio perché ha paura della fine del mondo o cose simili?!
E’ un personaggio tipicamente alleniano, che in passato sarebbe sicuramente stato interpretato dallo stesso regista, che però vista l’età evidentemente non se la sente più di stare contemporaneamente sul set e dietro la macchina da presa. Lo “sostituisce”(passatemi il termine)più che egregiamente l’ottimo Larry David, convincente nel suo ruolo, così come la sua partner Evan Rachel Wood.due perfetti opposti, il filosofo saccentone e pieno di manie che non sa godersi la vita e la ragazza bella, bionda, giovane, che ha al suo attivo vari concorsi come miss avendo la madre impostato la sua vita sulla sua apparenza, ma comunque desiderosa di imparare.E fino a quando non intervengono agenti esterni che verranno abilmente e sorprendentemente scombinati tutto funziona…alla fine tutto si risolve per il meglio, anche se le cose saranno completamente ribaltate.
Il ritmo del film è incalzante, consente di interessarsi alla vicenda. Come sempre i temi portanti del film sono le riflessioni sull'ebraismo, la psicoanalisi e la religione nonché i beneamati cantanti d'epoca).Carina anche la trovata, comune ad altri film, del personaggio che si rivolge direttamente agli spettatori  in sala.





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