venerdì 26 luglio 2013

A royal weekend, 2013

Regia di Roger Mitchell, con Bill Murray (Franklin Roosevelt), Laura Linney (Daisy), Samuel West (Re Giorgio V), Olivia Coleman (Regina Elizabeth),Elizabeth Wilson (Eleanor Roosevelt).

Nel giugno 1939 il presidente Americano Roosevelt e la moglie Eleonor attendono l’arrivo negli USA dei sovrani inglesi Giorgio V ed Elizabeth. Gli ospiti soggiorneranno per un fine settimana nella casa di campagna della madre del presidente, e per l’occasione viene invitata anche Daisy, una lontana cugina del presidente che si rivelerà molto importante nel corso del weekend….




Altro “colpo di sonno” cinematografico, starò diventando troppo esigente io?! Mah!!!
L’idea di raccontare l’incontro tra due culture e personaggi totalmente diversi fra loro partendo da un fatto realmente avvenuto è sempre molto carina, ma talvolta non funziona del tutto…a volte, come in questo caso, senza motivi particolari.
Durante il film ho avuto la sensazione che tutta la vicenda di contorno alla visita dei reali alla Casa Bianca fosse tiratissima per i capelli, con implicazioni sentimentali-sessuali abbastanza inutili e comunque, non troppo interessanti. Non so se la storia narrata in questa parte sia del tutto vera o meno, ma ho avuto l’impressione che gli sceneggiatori non sapevano altrimenti come giustificare la presenza del personaggio di Daisy alla quale evidentemente non basta essere una semplice cugina e amica del presidente per essere ammessa a far parte in maniera stretta dell’entourage che organizza i reali.
La parte più interessante quindi, a mio avviso, è proprio quella dell’incontro-scontro tra due paesi e culture così diversi, gli inglesi e gli americani; e chi, come me, ricorda molto bene i reali inglesi de “Il discorso del re” (ovvero Colin Firth ed Helena-Bonham Carter) forse rimarrà per un attimo contrariato vedendo la coppia nell’interpretazione di Samuel West e Olivia Wilson; ma, per quanto mi riguarda,la cosa è durata proprio un attimo. Lui in particolare mi è piaciuto davvero molto, interpreta un Bertie goffo e pieno di insicurezze (dovute anche alla sua balbuzie) ma con un notevole potenziale e pronto a mettersi in gioco, come nota anche Roosevelt nella scena del loro dialogo a due. Da manuale in questo senso tutta la parte in cui Bertie ed Elizabeth si interrogano, discutono, arrivando a ipotizzare gravi offese e mancanza di dignità in caso di accettazione sul fatto che al pic nic del giorno dopo verranno serviti hot dog….insomma, il re di questo film, seppure diverso, è speculare a quello interpretato da Colin Firth; direi la migliore interpretazione del film.
Gli altri attori bravi, in parte, ma non troppo incisivi, insomma compitino svolto quel tanto che bsta per guadagnare la pagnotta e via. Carino,ma nulla di speciale.

 



3 commenti:

  1. Ho letto anche altri commenti non troppo entusiasti. Ma, pur con qualche titubanza, aspetto il DVD per vederlo in originale.

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    1. ci sono differenze tra la versione originale e quella italiana?

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  2. Per quel che ne so, solo l'ovvio. Le voci sono quelle degli attori che ci mettono la faccia, le battute sono quelle della sceneggiatura originale. Potendo scegliere, in genere ho trovato che conviene fare più fatica ma scegliere l'originale.

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