sabato 28 luglio 2012

Pinocchio, 2002




Regia di Roberto Benigni, con Roberto Benigni (Pinocchio), Nicoletta Braschi (Fata Turchina), Kim Rossi Stuart (Lucignolo), Carlo Giuffrè (Geppetto), Fichi D’India (Gatto e Volpe),Corrado Pani (il Giudice).



Dopo il successo mondiale de LA VITA E’ BELLA Roberto Benigni potè dedicarsi a realizzare la storia e il ruolo verso cui, per sua stessa ammissione, da sempre si sentiva portato: ovvero Pinocchio , in quello che è il terzo adattamento italiano del secondo libro tradotto al mondo.
L’atteso ritorno del toscanaccio avviene in quello che rimane- almeno per ora- il film più costoso della storia del cinema italiano ( 45 milioni di euro!); operazione riuscita anche se con qualche perplessità (mia…da parte dei critici sono state molto di più dato che molti lo hanno demolito…secondo me in maniera esagerata).
La storia, finalmente,è abbastanza fedele al romanzo (sinceramente mi sono stufata di vedere Pinocchi tirolesi, tecnologici, magici e chi più ne ha più ne metta delle versioni americane!):viene ripristinata come ambientazione la Toscana, ci sono i carabinieri, il cane Medoro, il vestituccio di carta e il berretto di mollica di pane, la carrozza della Fata…e Benigni è un Pinocchio perfetto, incontenbile monello, gioioso e in fondo, felice di essere appunto un moellaccio.
Oddio, a volte ho avuto lìimpressione che fosse scatenatamente forzato….ma non credo: Benigni lo conosciamo tutti, è incontenibile di suo! 
Al limite non si può non notare una rilettura di alcuni personaggi, in particolare un bellissimo (non solo fisicamente…) Lucignolo interpretato con grande bravura da Kim Rossi Stuart; visto non più come l’antipatico falso amico che inguaia Pinocchio per malizia e cattiveria, ma come uno spirito libero amante della libertà a tutti i costi, con tutto quello che essa comporta, che ne acceta pure le conseguenze (in particolare la scena della morte è piena di significato e poesia).
Lo scatenato monellaccio impazza, al pari della gentile consorte Nicoletta Braschi, punto debole del film: nostante il bel look fiabesco, la sua perenne monoespressività inficia il ruolo della Fata al punto che diventa importante  o interessante solo quando è presente anche Pinocchio.
Bravi tutti gli altri attori, persino i solitamente insipidi e appassiti Fichi D’India nei ruoli dekl gatto e della Volpe: come già successo nello sceneggiato di Luigi Comencini vengono intepretati da una coppia di comici, a mio avviso la scelta ideale per questi due personaggi.
Presente nel suo ultilo ruolo – il Giudice- anche l’attore Corrado Pani, che morirà qualche mese dopo le riprese del film.
Belllissime  ricostruzioni di ambienti, oggetti (splenida la carrozza) e splendide riprese esterne: fatalmente il film incassò bene in Italia ma pochissimo all’estero, in America fu addirittura demolito con sei nominations ai Razzie Awards: ‘sti americani, credono davvero di aver inventato tutto loro!



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