martedì 18 maggio 2021

Franco Battiato

 Un triste giorno per molti italiani e un lutto per il mondo della musica e della cultura: è morto all'età di 76 anni Franco Battiato, cantautore che non ha bisogno di presentazioni.

Nato a Jonia (CT) nel 1945, è stato sicuramente uno degli artisti più eclettici, colti e originali del panorama culturale italiane, arrivando a coprire vari ambiti e generi: non solo musica e testi, ma anche del cinema, dell'elettronica, della lirica e della pittura. Non starò qui a ripercorrere la sua intera biografia perchè appunto vastissima: tra i suoi album ricordiamo "La voce del padrone" (1981  ), "L'arca di Noè" (1982 ), "Orizzonti perduti" (1983 ), "Fleurs" (anche il 2 e il 3 ), "Gommalacca" (1993), tra le sue canzoni come autore per altri "Per Elisa" di Alice (canzone vincitrice del Festival di Sanremo 1981), "Un'estate al mare" di Giuni Russo (1982) e altre ancora.

Per il cinema ha diretto un film "Perduto amore" (2003 ), per il quale vinse il Nastro D'argento come miglior regista esordiente e ha composto diverse colonne sonore, e molte sue canzoni sono entrate a far parte di svariati film: "Una vita scellerata" (1990), vari film di Nanni Moretti (Bianca", "Palombella rossa", "La messa è finita"), "Benedetta follia" di Verdone, "Chiamami col tuo nome" di Guadagnino Ha diretto anche altri due film: "Musikanten" (2005) sugli ultimi anni di vita di Beethoven e "Niente è come sembra" (2007). Sempre nel 2007 realizza il documentario "La sua figura" dedicato alla vita di Giuni Russo.

Ha avuto anche una breve esperienza politica come assessore al turismo della Regione Sicilia, rifiutando il compenso.

Per quanto mi riguarda Non era proprio tra i miei preferiti ma lo ascoltavo volentieri e ho parecchi ricordi legati alle sue canzoni. L'album "Fleur 3" è un capolavoro e la sua versione de "La canzone dell'amore perduto" è una delle mie canzoni preferite. Ricordo in particolare nell'anno scolastico 2001/2002, alla mia prima esperienza scolastica, seguivo un bambino disabile a cui alcune sue canzoni piacevano tanto, lo ascoltavamo spesso in classe ed eravamo arrivati a chiamarlo affettuosamente "Franco". Sempre in quel periodo leggevo "ll cavaliere d'inverno" un libro che come atmosfere mi ricordava molto la sua "La prospettiva Nevsky". E' stato un bel periodo e lui fece un po' da colonna sonora. Mi piace condividere questo ricordo.







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