Fortunata è una parrucchiera in nero, con un matrimonio fallito alle spalle e madre di Barbara; il suo sogno è quello di aprire un negozio tutto suo, assieme al migliore amico Chicano che si occuperebbe di fare tatuaggi. Dopo il divorzio dei genitori la scuola ha assegnato a Barbara il sostegno psicologico del medico Patrizio. Tra lui e Fortunata l'attrazione è immediata....
La coppia Mazzantini- Castellitto notoriamente non è mai stata foriera di film particolarmente leggeri e , sembra che secondo loro senza disgrazie non si può stare....ed in effetti, solitamente evito i film con questa accoppiata. Stavolta però il trailer mi attirava, e ovviamente la presenza di Stefano Accorsi, cosi ho deciso di vederlo.
Risultato "ni": come prevedevo la tradizione di sfighe e drammi vari non si interrompe e anche qui ne abbiam a profusione, ma il film non è così male, c'è anche un fondo di ottimismo nonostante tutto
Come da titolo la figura principale è quella di Fortunata, parrucchiera coatta e vitalissima, separata dal marito e che vive con la figlia Barbara di otto anni. La sua vita è quella di una normale madre separata, sempre di corsa per andare da una casa all'altra dato che lavora in nero, sempre in lotta con i conti da far tornare,con l'ex marito violento, con una vita che evidentemente fatica a girare per il verso giusto. Fortunata in fondo non chiede molto: vorrebbe solo aprire un negozio tutto suo che le permette di conquistare l'indipedenza economica ed essere meno ricattabile da Franco, oltre che regalare un'esistenza migliore e più stabile a sua figlia. Dato che la scuola ha imposto a Barbara un sostegno psicologico a causa della complicata situazione familiare, Fortunata conosce Patrizio, lo piscologo che cura sua figlia: l'attrazione è immediata, anche troppo forse, vista la repentinità con cui lui butta all'aria la sua deontologia e la cura della bambina per iniziare una relazione con lei.
Relazione che non porterà molto di buono e anzi, innescherà meccanismi che porteranno alla distruzione del sogno quasi realizzato da Fortunata e Chicano. Ma Fortunata è fatta così, è vitale e istintiva, di base ancora un ingenua che sogna la felicità ed è disposta per questo a mettersi in gioco e rischiare di farsi male (come appunto avviene). Di fronte a un personaggio così forte e vitale, ottimamente interpretata da Jasmine Trinca, il rischio che gli altri personaggi risultassero un po' annacquati c'era: e difatti ciò succede con Patrizio, mentre se la cavano meglio gli altri personaggi: lo strampalato Chicano, controparte maschile di Fortunata, il violento Franco che però offre anche sprazzi di dolore nonostante non si giustifichi il suo atteggiamento, la piccola Barbara specchio e coscienza della madre, e sopratutto la dolente madre di Chicano, ex attrice di teatro e donna bellissima precipitata nel tunnel dell'Alzheimer, il quale paradossalmente le dà la libertà negatale da giovane.
Un film nonostante tutto colorato e vitale, nel vero senso della parola, ovvero quando la vita non solo gioia e piacere ma anche fatica, lacrime, sudore.Azzeccata quindi la canzone finale di Vasco Rossi: "Vivere/E sperare di star meglio/Vivere /E non essere mai contento....
"Fortunata" è stato presentato al Festival di Cannes di quest'anno dove è stato accolto con discreto successo; Jasmine Trinca per la sa interpretazione ha vinto il premio "Un Certain regard" come migliore attrice.
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