Regia di Herbert Ross,con Kevin Bacon (Ren McCormack), Lori Singer (Ariel Moore),John Ligthowe (Sean Moore), Dianne Wiest (Vivian Moore).
Il giovane Ren assieme alla madre si trasferisce da Chicago a Beaumont, un paesino di provincia dove ben presto scopre- a sue spese- che vige uno strano regolamento: la musica (in particolare il rock) e il ballo sono vietatissimi da alcuni anni, dato che le autorità, capitanate dal Reverendo Moore, dopo la morte di due giovani per un incidente avvenuto mentre tornavano da un concerto, si sono messe in testa che il divertimento corrompe l'animo e la moralità delle persone.
Ma, dato che anche i giovani del posto appena possono disattendono il divieto, anche Ren si adegua...solo, lon fa alla luce del sole mostrando apertamente di fregarsene di queste assurde regole.
Tutto ciò gli causerà dei guai con gli adulti, ma anche la simpatia di alcuni coetanei, tra cui Ariel, la figlia del reverendo....
Un classico anni '80 che spopolò sopratutto fra i giovani dell'epoca...e che alla sottoscritta non ha detto granchè, come recentemente capitato anche con altri cult dell'epoca. Sarò strana io....
E sì che questo film aveva tutte le carte in tavola per piacermi molto di più, sopratutto vista la centralità della musica nella storia: certo è difficile credere che si possano vietare il ballo e la musica (anche se negli anni '60 c'era qualcuno che credeva che i Beatles e i Rolling Stones, ad esempio, fossero cantanti satanici!) ma una volta entrati in questa strana ottica non è difficile appasisonarsi alle vicende dei giovani protagonisti, alla loro lotta contro il bigottismo e il diritto di esprimersi anche con la musica e il ballo. Più che la recitazione poi (a parte un'ottimo Kevin Bacon agli esordi, tutti gli altri sono bravi ma non troppo incisivi, a parte il pastore a cui riserverò due righe più sotto) è la colonna sonora il fattore determinante il successo del film: il brano portante del film, "footloose" di , fa da sfondo alla scena memorabile del film, ed inoltre possiamo ascoltare alcuni dei migliori artisti anni '70/'80. Si può ben dire che questo sia uno dei casi in cui la colonna sonora è la vera protagonista del film.
Tornando ai personaggi, dicevo prima che il personaggio che più mi ha colpito è il reverendo Moore, padre di Ariel: un uomo sicuramente severo, che la morte del figlio ha profondamente segnato al punto da cercare, cpon divieti, di evitare che la stessa cosa accada ad altri; eppure in più di un'occasione è comunque disponibile al dialogo, ed è sopratutto fermo nel condannare l'episodio grave dell'incendio della biblioteca. Non così chiuso ed egoista, in fondo, ma molto umano.
Spulciando su Internet sono venuta a conoscenza di un fatto sfuggitomi: nel 2011 è stato realizzato un remake del film, interpretato da tale Kenny Woldard. Visto che è passato inosservato non mi pare sia stato un grande successo....
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