lunedì 7 dicembre 2020

Fievel sbarca in America (An American tail), 1986

 


Regia di Don Bluth, con le voci italiane di: Alessandro Tiberi (Fievel), Rossella Acerbo (Tanya), Renzo Palmer (Papà Toposkievicz), Bianca Toso (Mamma Toposkievicz), Leo Gullotta (Tigre), Loris Loddi (Tony).


Russia, 1885: dopo un'attacco dei terribili gatti cosacchi che distruggono la loro casa, la famiglia Topo   (composta da mamma, papà, Fievel, Tanya e un neonato) decide di emigrare in America, terra in cui- pensano i  nostri- esiste solo la ricchezza e sopratutto non esistono gatti. Durante una tempesta il piccolo Fievel cade in mare; si salva e grazie a un piccione approda finalmente a New York; qui dovrà imparare a cavarsela da solo, ritrovare la sua famiglia e stare bene attento a un nemico che credeva non esistesse più: i gatti in America ci sono, eccome!


Bel cartoon non disneyano- prodotto da Steven Spielberg -  che ricordo  con simpatia in quanto uno dei preferiti di mia sorella quando era piccola, al punto che le regalai il libro. Al di là di questo trovo che tratti dei temi ancora attuali al giorno d'oggi, in particolare quello dell'emigrazione, del razzismo e delle difficoltà a vivere in una Paese diverso dal proprio. 

La storia infatti, ambientata alla fine dell'800 (periodo di forte emigrazione verso gli USA da molti paesi del mondo) parla di personaggi che nel Nuovo Mondo cercano una nuova opportunità di vita (la famiglia di Fievel, il topo italiano Tony, la topolina femminista Bridget il gatto buono Tigro) e delle insidie e delusioni contro cui devono combattere in una Terra che non è la loro: queste ultime simboleggiata dalla banda di gatti di Lucky LoRatto. un malvagio gatto mafioso che arriva a travestirsi da topo per ingannare i nuovi arrivati e, fingendo di aiutarli a sistemarsi e a trovare lavoro, spillare loro sempre più soldi obbligandoli anche a lavorare nella sua fabbrica (in pratica schiavizzandoli). Essendo solo inizialmente anche Fievel cade nelle sue grinfie, ma poi rendendosi conto della situazione e con l'aiuto del Topo Tony (italoamericano) riesce a fuggire e ,oltre alla ricerca della sua famiglia (anche loro arrivati nel frattempo a New York), si impegna nella lotta allo strapotere dei gatti (non senza rischi per la propria vita) cercando quindi di realizzare il desiderio di un mondo più giusto che aveva spinto la famiglia a lasciare la terra natale. 


La storia è ben raccontata, alternando (come tipico dei cartoon) momenti seri a momenti divertenti, i personaggi sono ben costruiti e rappresentati; lo stile dato al film in generale è ancora piuttosto "disneyano" ma si  vede che regista e produttori stanno già prendendo una loro strada. 

Una bella storia poco riproposta in Tv (almeno mi pare) e che ebbe anche un seguito, "Fievel conquista il West" (1991).








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