mercoledì 7 giugno 2023

La scuola, 1995


Regia di Daniele Lucchetti, con Silvio Orlando (Prof. Vivaldi), Anna Galiena (Prof Maiello ), Fabrizio Bentivoglio (Vicepreside Sperone), Roberto Nobile (Prof Mortillaro).


Giugno 1994, ultimo giorno di scuola in un istituto tecnico della periferia romana: gli insegnanti sono riuniti in palestra per gli scrutini, in quanto pochi giorni prima il tetto della biblioteca era crollato. 
Attraverso le parole dei prof scorre l'intero anno scolastico, mentre fuori gli alunni aspettano gli esiti finali...




Il tempo passa per tutti, anche per me anche se a volte non me ne accorgo (e altre invece, me ne accorgo anche troppo....); ho rivisto di recente questo film che avevo vist la prima volta alla sua uscita nel 1995, quando avevo 15 anni.
In questo casi l'effetto "Nostalgia canaglia" è sempre in agguato, e stavolta si è fatto sentire di brutto, in particolare perchè ora del mondo della scuola faccio parte dal cosidetto "lato opposto della barricata" e posso ben dire che non solo non è cambiato nulla, ma che le cose sono nettamente peggiorate; tra l'altro quella mostrata nel film è la realtà di una scuola di periferia nel 1995, oggi è diventata la realtà pressochè di parecchie scuole italiane anche in quartieri cosiddetti "normali...
Tornando al film, è uno spaccato perfettamente riuscito della scuola dell'epoca, con situazioni e personaggi talvolta macchietistici ma che comunque rappresentano tipi di personaggi realmente esistenti che si potevano trovare nell'ambiente scolastico ( e di nuovo sottolineo, si possono trovare anche oggi).

In una scuola dove è appena crollato il tetto della biblioteca seppellendo una prof, abbiamo il prof idealista dalla parte degli alunni, la prof alle prime armi timida e ansiosa, il prof menefreghista che non vede l'ora di finire per andarsene a casa, la prof carismatica ricercata da alunni e colleghi sul lavoro ma con grossi problemi familiari a casa,, quello severissimo che d brutti voti a rotta di collo  ecc ecc: tutti riuniti per l'ultimo giorno di scrutini, per decidere le sorti dei vari alunni. Vengono fuori differenze di carattere, ideologiche di una classe di lavoratori già allora vessata da pretese e poco valorizzata, come se la disillusione comunque riguardasse solo gli insegnanti e non fosse, invece , una caratteristica fissa arrivati a una certa età. 
Anche gli alunni sono nettamente delineati: c'è il bulletto, il secchione, le tre amiche del cuore che si muovono solo in gruppo anche per andare in bagno...studenti stanchi, già proiettati nelle vacanze ma nonostante tutto affezionati ai loro professori. 
Nel corso del film si intrecciano dinamiche di vario tipo fra i personaggi, temporalmente risalenti al resto dell'anno scolastico e in particolare alla gita a Verona di qualche mese prima; alcune si risolveranno, altre rimarranno in sospeso...fino a settembre, forse (come spesso avviene appunto nelle scuole).
A corollario di tutto la mitica frase (che io stessa ho fatto mia anche se preferisco non usarla tanto spesso): "La scuola è una guerra!".
Un film che in sostanza definirei dolceamaro, ma come ho detto subito la mia opinione in questo caso non è molto obiettiva.






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