mercoledì 16 agosto 2017

La mafia uccide solo d'estate- La serie, 2016



Regia di Luca Ribuoli , con Edoardo Buscetta (Salvatore Giammarresi), Claudio Gioè (Lorenzo Giammaresi),Anna Foglietta (Pia Giammarresi), Angela Curri (Angela Giammarresi),FRancesco Scianna (Massimo), Nino Frassica (Fra Giacinto),Andreina Castellana (Alice),Valentina D'Agostino (Patrizia),Nicola Rignanese (Boris Giuliano),Enrico Gippetto (Fofò),Pierangelo Gullo (Sebastiano), Domenico Centammore (Totò Riina),Maurizio Bologna (Vito Ciancimino), Pif (voce narrante).


Palermo, 1979: il piccolo Salvatore vive con la madre Pia, il papà Lorenzo, e la sorella 16enne Angela, liceale contestatrice, ai quali si aggiungono lo scapestrato zio Massimo e la sua fidanzata Patrizia. La vita della famiglia Giammarresi è la semplice vita di una famiglia tipica dell'epoca: papà impiegato, mamma insegnante precaria, Salvatore si divide felicemente fra la famiglia, la scuola e gli amici Fofò, Sebastiano e Alice, di cui è innamorato segretamente.
Al bar dove a volte fa colazione Salvatore fa amicizia con Boris Giuliano, capo della Squadra mobile di Palermo, e questa amicizia segnerà per sempre la sua vita....



Nel 2013  il film di Pif "La mafia uccide solo d'estate" fu un grande successo di pubblico e critica: in una mescolanza di toni tra l'irriverente e il drammatico, e attraverso la personale storia del protagonista, il film raccontava una delle più sanguinose stagioni della lotta alla mafia, celebrandone gli eroi.
Ora la Rai ha deciso di trarre dal film una serie tv, operazione non sempre facilissima anche se, negli ultimi anni, abbiamo avuto vari esempi di serie tratte da film di successo che a sua volta hanno avuto successo, meritatamente. E anche stavolta l'operazione è riuscita: gli evidenti cambiamenti non hanno scalfito lo spirito originale dell'opera, anzi hanno catturato ancora di più l'interesse dello spettatore

Come nel film, la voce principale della storia, l'occhio che osserva, filtra e ci racconta la realtà dal suo punto di vista, è quella di un bambini di dieci anni, Salvatore (nel film era Arturo): curioso e ingenuo, al nostro piccolo eroe non sfuggono le contraddizioni di una realtà in cui si deve convivere con compromessi a vari livelli, che schivare non è sempre privo di conseguenze, e a volte con fatti drammatici contro cui prendere posizione spesso vuol dire rischiare la vita.
Salvatore è figlio dell'impiegato Lorenzo, persona che conosce bene come va il mondo e che per la sua onestà si è sempre rifiutato di scendere a compromessi, sia nell'ambiente di lavoro che fuori, e di Pia, da anni maestra precaria che vive aspettando la chiamata per l'ennesima supplenza sperando prima o poi di entrare in ruolo, ma che viene puntualmente sorpassata da raccomandati. Piccolo excursus personale: Pia è una figura in cui mi sono ritrovata a pieno visto che anche io sono una maestra precarissima; il suo organizzarsi freneticamente per stare dietro all'ennesima supplenza a km di distanza, il suo pensare "sono una persona brutta" perchè deve sempre sperare che a qualcuno accada qualcosa per poter lavorare, il suo dannarsi l'anima per quel posto fisso cui avrebbe finalmente diritto ma che non arriva mai perchè le passano davanti sempre altri (con le spalle protette da raccomandazioni), sono cose che vivo anche io da 13 anni  che me l'ha fatta sentire molto vicina, grazie anche alla bravissima Anna Foglietta che ha dato vita- di nuovo- a una delle sue migliori interpretazioni. 

Pia e Lorenzo sono due persone normali e oneste, ma che si trovano a vivere in una realtà in cui la mafia, in tutte le sue varie versioni, volente e nolente imbeve società: nella raccomandazione per avere un mutuo, nelle persone che ti scavalcano in graduatoria, persino (si scoprirà più avanti nella storia) nell'aver  avuto un breve filarino con un noto boss mafioso, per finire su cose più tragiche e pesanti: il padre di Pia e Massimo non parla da anni perchè testimone della tragedia accaduta a Giuseppen Letizia, pastorello 13cenne ucciso perchè aveva casualmente assistito all'uccisione del sindacalista Placido Rizzotto. Un fatto gravissimo e finora dimenticato, che qui viene coraggiosamente ricordato assieme a tanti altri vittime della mafia, tra cui Boris Giuliano e Mario Francese.
Come già detto, il curioso e intelligente Salvatore filtra dal suo occhio le vicende di famiglia, e assieme al gruppetto di amici spesso interviene come può; completano il quadro familiare la sorella Angela di 16 anni, impegnata con le lotte femministe, e lo scapestrato zio Massimo assieme alla fidanzata Patrizia. Massimo rappresenta lo stereotipo del siciliano arraffone e indifferente, addirittura di mestiere fa il forestale...che ovviamente non ha quasi mai lavorato un giorno in vita sua. E' ancge il personaggio che avrà l'evoluzione più drammatica- e a mio avviso sgradevole- nel corso di questa prima serie. 
Mi sono dilungata un po' perchè questa serie tv mi ha veramente preso molto,  un prodotto davvero valido. Molte altre sarebbero le cose da dire ma è meglio che ve la guardate a questo punto....





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