martedì 13 settembre 2016

Io sono Libero, 2016




Regia di Francesco Miccichè e Giovanni Filippetto, con Adriano Chiaramida (Libero Grassi), Alessandra Costanzo (Pina Maisano Grassi), Alessio Vassallo (Marco),



1991: Libero Grassi, piccolo imprenditore proprietario di una fabbrica di pigiami, rfiuta di pagare il pizzo richiesto dalla mafia alla sua attività e decide di rendere pubblica la sua denuncia contro un sistema che permette questo tipo di pratica utilizzando i media: dapprima pubblicando una lettera sul "Giornale di Sicilia", poi andando in televisione ospite della trasmissione tv "Samarcanda"
Sostenuto dalla moglie Pina e dai figli Alice e Davide, l'imprenditore è convinto che otterrà la solidarietà degli altri commercianti vittime di questa pratica mafiosa, ma purtroppo le cose andranno in modo diverso...


Il film ricostruisce la vicenda di Libero Grassi, il piccolo imprenditore siciliano ucciso nel 1991 dopo una breve e significativa battaglia contro la mafia che lo aveva preso di mira perchè aveva compiuto un gesto che si rivelerà rivoluzionario: la pubblica denuncia non solo del pizzo (pratica di cui purtroppo si era comunque già a conoscenza)ma anche dell'omertà e a volte della connivenza del resto delle istituzioni a riguardo.
La struttura narrativa della storia alterna la narrazione della vicenda umana con interviste a personaggi reali che hanno conosciuto e sostenuto Libero Grassi: i familiari, Michele Santoro, Sandro Ruotolo ed altri, i pochi che lo sostennero e diedero spazio alla sua coraggiosa denuncia, che - come spesso accade in questi casi- non ebbe il riscontro sperato: lo stesso presidente dell'Associazione degli industriali siciliani lo criticò con la solita scusa che dava della Sicilia un ritratto negativo. 
E infatti nel film viene molto sottolineato questo aspetto, la totale solitudine in cui Libero venne catapultato, ignorato anche dai conoscenti per strada che non si azzardavano nemmeno a salutarlo. Il suo sacrificio non fu comunque inutile: qualche mese dopo la sua morte venne  varato il decreto che porta alla legge anti-racket 172, con l'istituzione di un fondo di solidarietà per le vittime di estorsione. Inoltre alla fine la sua battaglia contribuì a squarciare il velo di omertà contro una pratica ritenuta quasi normale in quel contesto; è vero che le cose non sono granchè cambiate purtroppo, ma da allora qualche passo avanti è stato fatto e altre persone hanno trovato il coraggio di fare la stessa cosa.
Ottimo il protagonista Chiaramida nel tratteggiare l'integrità morale ma anche la semplicità di Grassi, e attorno a lui tutti gli altri attori nei panni della moglie Pina, dei figli e di due giovani giornalisti che seguono la vicenda. 
Una volta tanto un ottimo prodotto degno di un servizio pubblico.












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