martedì 11 agosto 2015

Babadook (The Babadook), 2014




Regia di Jennifer Kent, con  Essie Devis (Amelia Vanek),Noah Wiseman (Samuel Vanek),Barbara West (Gracie),Hailey McKinley (Claire).





Amelia è una giovane vedova che cresce da sola il figlio Samuel, bambino problematico e pieno di fantasie orrorifiche, che per questo viene allontanato dai coetanei e anche dagli adulti, dato che la madre rifiuta qualsiasi tipo di aiuto o consiglio che gli proponga una visita da qualche psicologo infantile.
La situazione, già pesante di suo, è destinata a peggiorare progressivamente, dato che in casa appare "mr Babadook", in misterioso libro contenente un'inquietante personaggio che, senza che nessuno se ne accorga, penetra pian piano nelle vite di Amelia e Samuel sconvolgendole...



Niente da fare, l'horror non è il mio genere: non perchè ne abbia paura, ma proprio per il motivo contrario, di solito mi stufano questi film!
Stavolta sono stata attirata al cinema dalla presentazione fatta sul volantino della multisala, che diceva (cito testualmente): "
Di Hugo francamente non ho trovato nulla, di Meliers qualcosina: oltre alle citazioni dei film tv, la figura del Babadook  e i suoi modi di manifestarsi...troppo poco per i miei gusti, Quando si dice "pubblicità ingannevole"...
Comunque sia il film non è disprezzabile, anche se di horror ho trovato solo l'immensa solitudine in cui la povera Amelia è immersa, causa dello stress fisico e psicologico cui è quotidianamente sottoposta e che la sta praticamente ammazzando. Certo, lei rifiuta di farsi aiutare quando, a scuola, gli insegnanti consigliano un aiuto psicologico per quel bambino un tantinello strano, però è incredibile anche il comportamento della sorella, della datrice di lavoro quando dice di essere ammalata....l'unica che davvero sta vicino ad Amelia e Samuel è l'anziana vicina.
Anche se non fosse arrivato Babadook (che ha presa su Amelia proprio perchè lei si ostina a non riconoscerne l'esistenza: su Samuel non ha presa proprio perchè invece il bambino ammette il contrario), la poveretta avrebbe dato fuori di testa comunque, con minore escalation. Protagonisti efficaci quel tanto che basta, atmosfera claustrofobica (la vicenda è quasi interamente ambientata in casa) e messaggi subliminali (il mostro in realtà è dentro di noi, e anche se non riusciremo a farlo sparire dalle nostre vite dobbiamo imparare a controllarlo) costituiscono la parte fondamentale di questo film. Di paura...nemmeno l'ombra, come sempre!







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