mercoledì 20 maggio 2015

Faccia d'angelo, 2012



Regia di Andrea Porporati , con Elio Germano (Il Toso),Katia Ricciarelli (mamma del Toso),Carmine Recano (Bruno Ricci),Franco Castellano (Arosio),Linda Messerklinger (Morena),Gianantonio Martinoni (Bepi).


Veneto, anni '80: Il Toso è il giovane capo di una banda di criminali che, nel corso degli anni si espanderà diventa un caposaldo nel traffico di droga, di armi e nel gioco d'azzardo.Le indagini contro il gruppo criminale sono seguite dall'ispettore napoletano Bruno Ricci e dalla sua squadra, che solo dopo anni riusciranno finalmente ad avere ragione dei criminali....



Qualche anno dopo "Romanzo criminale", Sky produce una fiction su Felice Maniero, il boss della Mala del Brenta che negli anni '80 imperversò nel Nord Italia partendo dal Veneto e conquistando per alcuni anni tutto il Nord Italia. Una storia molto simile, insomma, a quella della Banda della Magliana, che nel 2007 aveva ispirato la bellissima serie tv di successo.
Peccato che questa fiction, almeno a mio modesto parere, sia meno coinvolgente nonostante sia un ottimo prodotto sotto tutti i punti di vista; forse il fatto che qui si narri sostanzialmente di un singolo criminale (gli altri membri della banda restano infatti abbastanza sullo sfondo) la rende meno intrigante rispetto alla storia di una banda più variegata e complessa, con figure minori comunque interessanti e tre protagonisti principali carismatici.
Il Toso (di cui non viene pronunciato il nome) è ovviamente Felice Maniero, figlio di gente povera e cresciuto nella desolazione di una terra all'epoca povera  e con una percentuale di emigrati pari a quella del Meridione che fin da ragazzino cosa un rancore e una voglia di ribellione che lo porteranno a compiere scelte estreme e senza scrupoli pur di arricchirsi, di diventare qualcuno, anche se sostanzialmente rimane poco più che un cafoncello qualunque (gli altri della banda...proprio cafoni, rimangono, anche se ben rivestiti con roba di lusso); un uomo dall'ambizione smisurata ma anche, in fondo, frustrato dal fatto che le persone a cui tiene di più alla fine non lo considerano per la sua importanza, non ne hanno idea, non gliene importa nulla e perciò si sente in fondo sminuito da questa indifferenza.
In particolare la mamma, una bravissima Katia Ricciarelli in quello che , a mio avviso, è finora il suo ruolo migliore, rifiuta qualsiasi regalo od offerta di aiuto per il figlio, continuando a vivere nel suo mondo, allevando il nipote orfano e stando vicino a suo modo a quel figlio sempre più lontano, che ama ma non capisce. e di cui, forse, sospetta qualcosa, ma non vuole sapere fino in fondo.
Altra ottima interpretazione di Elio Germano che nel ruolo principale si mangia praticamente tutti gli altri.
Il film è diviso in due puntate: nella prima si narra principalmente degli inizi della carriera criminale del Toso, nella seconda ci si concentra di più sulle indagini per incastrarlo e sulla conseguente discesa della stella criminale, che alla fine diventerà collaboratore di giustizia contribuendo a smantellare la stessa organizzazione che aveva creato.






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