venerdì 8 novembre 2013

Hitchcock, 2012


Regia di Sacha Gervasi, con Anthony Hopkins (Alfred Hitchcock), Helen Mirren (Alma Reville), Scarlett Jonhasson (Janet Leigh), Jessica Biel (Vera Miles), James Darcy  (Anthony Perkins), Toni Collette (Peggy Robertson),Danny Houston (Whitfield Cook).

Nel  dopo il successo di "Intrigo internazionale" Alfred Hitchcock legge il romanzo "Psycho" di   Robert Bloch, rimanendone folgorato al punto che decide che quello sarà il soggetto del suo prossimo film.
La lavorazione di quello che diventerà uno dei grandi capolavori della storia del cinema da subito non appare semplice: le case di produzione si rifiutano di finanziare il soggetto ritenendolo un investimento a rischio, e il regista è costretto a ipotecare la propria casa per autofinanziarsi; inoltre proprio in quel periodo vive una crisi matrimoniale con la moglie Alma, aspirante scrittrice da sempre messasi in ombra rispetto al marito, che però in questo periodo sta curando assieme a un amico un soggetto cui tiene molto...


I biopic solitamente mi piacciono abbastanza, anche se a volte preferire vedere qualcosa che tratti l'intera vita di un personaggio; la sifda sta nel rendere al meglio la caratterizzazione di un singolo personaggio come vita, animo, carattere personalità prendendo in esame però solo una pezzetto della sua vita.
In questo caso la storia mi era abbastanza nota, sapevo che la lavorazione di "Psycho" era stata abbastanza travagliata e aveva dato grossi problemi a Hitchcock, anche se non sapevo nulla dei suoi problemi coniugali.
A tutto ciò certo ha contribuito in gran parte lo stesso maestro, con le sue manie di perfezione, le sue ossessioni, la sua smania di controllo su ogni minimo particolare, anche nella vita privata degli attori, che spesso venivano esasperati dalla maniacalità del regista, anche se consci del suo valore artistico smaniavano per lavorare con lui.
Nel film infatti è accennato l'episodio riguardante l'attrice Vera Miles, inizialmente pupilla di Hitchcock, che però si risentì quando lei decise di sposarsi al punto di stroncarle quasi la carriera.


Antohny Hopkins fornisce un'altra prova convincente della sua bravura di attore interpretando un ruolo non facile e che correva il rischio di cadere nel macchiettistico (cosa che grazie a lui non succede); apprezzabile (anche se non molto somigliante fisicamente) Scarlett Jonhasson nel ruolo di Janet Leigh, protagonista di "Psycho", incisiva Helen Mirren nel ruolo della pratica e paziente moglie Alma: anche se forse qui la crisi di coppia è un po' romanzata rispetto all'originale (di cui non si sa moltissimo), molto ben tratteggiato lo stato d'animo di una donna che ha dovuto rinunciare a perseguire una propria carriera per stare vicino al marito, accettando di apparire nell'ombra nonostante gli sforzi fatti per supportarlo, arrivando anche a sopportare l'ossessione che Hitch aveva delle proprie attrici in senso fisico, cosa certamente non paicevole per una moglie.
Simpatica e originale l'idea di far iniziare e finire il film come in una puntata della serie tv "Alfred Hitchcock presenta"; come poi sappiamo, gli sforzi del regista furono abbondantemente premiati con il successo di pubblico e critica del film, ancora oggi considerato uno dei massimi capolavori della storia del cinema (e "vittima" di uno scialbo remake alcuni anni fa).



3 commenti:

  1. E niente, alla fine devo ancora vederlo.... ç__ç

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  2. Amo Hitchcock e i suoi capolavori! Ho visto quasi tutti i suoi film e devo dire che sono geniali e inquietanti. Mi fanno più paura i suoi film che quelli dell'orrore, perché arrivano alla psiche disturbandola.
    Da fan di Hitchcock volevo vedere questo film, anche perché mi piacciono sia Hopkins che la Mirren, ma non sono riuscita, dovrò rimediare!
    Grazie per essere passata a trovarmi, un abbraccio

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