sabato 4 febbraio 2012

Il gigante (The giant), 1956



Regia di George Stevens , con Rock Hudson (Brick  Benedict), Elizabeth Taylor (Leslie Benedict), James Dean (Jett Rink ), Mercedes McCambridge (Lucy Benedict).

Negli anni ’30 Bick Benedict, ultimo discendente di una famiglia di allevatori del Texas, sposa Leslie Lynton, una giovane donna del Sud. Nonostante l’unione sia felice e l’amore tra i due sposi vero, Leslie deve affrontare molte difficoltà, almeno nei primi anni: la sorella di Bick, Lucy, una donna dura e mascolina, le è ostile, la vita nel Texas è molto più dura che nel Maryland, e deve imparare a condividere con il marito l’amore per la loro proprietà.
Tra i braccianti di Bick c’è il giovane Jett Rink, un solitario ribelle che s’innamora di Leslie ma per cui lei prova solo uan fraterna amicizia….

Tratto dal romanzo (1952) di Edna Ferber, è un film famosissimo non solo per la sua bellezza e importanza ma anche perché è stato l’ultimo film interpretato da James Dean, che morì poco prima della fine delle riprese in un incidente stradale.
Probabilmente la morte di questo mito del cinema ha contribuito non poco al successo di questo film, anche nel corso dei decenni, ma trovo che anche senza di questo il film abbia un grande valore artistico e narrativo:è una grande saga familiare in tipico stile Hollywoodiano, che tratta argomenti di vario tipo come la lotta per costruire la fattoria di famiglia e mantenerla (il personaggio di Brick), l’adattarsi per amore a un ambiente completamente diverso da quello a cui si è abituati e lo scendere a compromessi con sé stessi e gli altri (Leslie), l’ambizione di riscattare una vita di povertà e l’ottenere tutto ciò perdendo di vista sé stessi e le cose che contano (Jett), il divario tra le scelte di vita dei genitori e quelle dei figli. Ma anche razzismo e disturbi della personalità.
Insomma di tutto un po’ ma non superficialmente, anzi: trovo che il ruolo di Leslie sia una delle migliori interpretazioni sia di Liz Taylor che di Rock Hudson, entrambi a proprio agio e perfettamente credibili nei rispettivi ruoli, lui soprattutto nell’ultima parte (quando fa capire che, ormai prossimo alla vecchiaia, ha cambiato alcune delle sue rigide idee), patriarca duro ma anche combatutto quando si palesa la crisi con la moglie, lei invece rende molto bene la lotta interiore a cui il personaggio di Leslie viene sottoposto e gli sforzi e cambiamenti cui si sottopone da sé per venire incontro la marito.
Bravissimo James Dean anche se l’ho preferito in LA VALLE DELL’EDEN e GIOVENTU’ BRUCIATA,del resto la parte dell’eroe tormentato e a suo modo negativo gli era congeniale.
Nel 1957 il film ottenne ben 9 nominations all’Oscar, tra cui miglior film, attore protagonista (Rock Hudson), attore e attrice non protagonisti (James Dean e Mercedes MacCambridge), e quello vinto per migliore regista a George Stevens.
James Dean fu il primo attore nella storia del cinema ad avere una nomination postuma , come capiterà molti anni dopo a Massimo Troisi (Il postino) e Heath Ledger (IL CAVALIERE OSCURO).




3 commenti:

  1. Questo è uno dei miei film preferiti degli Anni 50. Un film che peraltro suggellò un'autentica amicizia fra Dean e la Taylor, la quale era in qualche modo attratta dalle personalità fragili ed inquiete come quella dell'attore che sarebbe morto da lì a poco o come quella di Montgomery Clift.

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  2. Ritengo che sia in assoluto uno dei migliori fil degli anni'50, e amio avviso avrebbe meritato più oscar dell'unico che ha poi effettivamente vinto.
    Al tuo commento aggiungo che la Tsylor sul set fece amicizia anche con Rock Hudson, proprio questa amicizia fu all'origine del forte impegno che l'attrice mise sempre nella lotta contro l'Aids.

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  3. Verissimo... sia che avrebbe meritato un maggior numero di riconoscimenti, sia che l'amicizia con Hudson diede il via all'impegno della Taylor contro l'AIDS...

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